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Curiale: “Torneo lungo, resto fiducioso. Più cattivi per battere la Gelbison”

Il Messina è chiamato a scuotersi. Ne è consapevole l’attaccante Davis Curiale, ospite di “Antenna Giallorossa” su Rtp: “Sicuramente non stiamo attraversando un momento positivo, da Cerignola non è stato un bel viaggio di ritorno. Abbiamo perso male 3-0, perché negli ultimi venti minuti non eravamo più in campo. Succede spesso che quando prendiamo gol ci demoralizziamo un po’ e reagiamo a fatica. Purtroppo la squadra è molto giovane e può capitare: dobbiamo migliorare, ci stiamo lavorando”. 

Curiale
Curiale saluta il portiere del Sant’Agata

L’ex attaccante della Vibonese non condivide però l’eccessivo disfattismo: “Il campionato è ancora lungo, sono fiducioso. Non condivido il parere di chi dice che la squadra è stata costruita male e non è all’altezza. Abbiamo battuto il Giugliano, ce la siamo giocati con l’Avellino che ha un organico importante, a Francavilla abbiamo perso per un rigore, abbiamo impegnato severamente il Crotone. La squadra è viva, mancano tante partite e non penso sia il momento di dare giudizi perentori”. 

Giugliano, Cerignola e Gelbison, il prossimo avversario, hanno costruito un vantaggio in classifica: “Hanno acquistato giocatori di esperienza, vengono da un campionato tosto e si conoscono da più tempo, quindi sono leggermente avanti rispetto a noi, che abbiamo cambiato tanto. Con Grillo giochiamo assieme da tre anni, so dove mette la palla e si è visto sul gol. Con gli altri non abbiamo giocato tantissimo assieme, ci conosciamo da due mesi. A Vallo della Lucania ho degli amici, come Fornito, che è stato a Messina e a Catania. Non erano i favoriti ma hanno vinto il campionato e hanno un bel gruppo”. 

tifosi Messina
I primi tre tifosi del Messina nel settore ospiti (foto Savino Ferraro)

Curiale è consapevole comunque che il Messina non avrà alternative alla vittoria: “Sappiamo di avere tre gare fondamentali e alla nostra portata per dare una sterzata al campionato e tirarci fuori da questa situazione. Dobbiamo resettare la testa, dimenticare l’ultima sconfitta, allenarci e cercare di vincere la gara di sabato già prima che inizi. I risultati arriveranno per forza. La squadra può e deve fare di più. Dobbiamo fare punti anche giocando male come con il Giugliano in casa”. 

A pesare fin qui gravi svarioni difensivi: “Spesso accade che commettiamo errori che ci costano le partite. È successo anche sabato. Dobbiamo evitarli, si può perdere soltanto se l’avversario ti mette davvero sotto e fa gol che è impossibile evitare. Sbagliare il posizionamento o le marcature per una disattenzione rende tutto più difficile. A Cerignola abbiamo cambiato modulo anche perché c’erano degli acciaccati”. 

Curiale e Celic
Curiale e Celic in allenamento alla Cittadella

L’ex punta del Catanzaro crede negli under tesserati dal club: “Ci sono giovani interessanti, forti. Devono maturare caratterialmente. Devono conoscere la categoria e il girone, che è completamente diverso da quello del Nord. Stiamo provando tante cose in allenamento, poi ci sono anche gli avversari. Dobbiamo creare più occasioni ed essere più cattivi, tosti e sanguigni nell’ultimo passaggio, nel dribbling e nel tiro. Dobbiamo trovare la quadra”. 

Curiale ha ricostruito anche la sua carriera, iniziata a Colonia, dove è nato: “Della Germania mi sono rimaste la serietà, la puntualità e la schiettezza. Mia sorella, i cugini, gli zii e tanti amici vivono lì. Ci sono stato sedici anni, parlo la lingua per non dimenticarla. In Italia ho iniziato in Eccellenza, nel Campobello di Mazara, vincendo il campionato. Poi due anni nella Primavera del Palermo, dove sono stato capocannoniere con 28 gol. Tra campionato e Coppa giocammo quattro semifinali, uscendo sempre contro Inter e Juventus. Peccato, a 20 anni potevo fare di più, dopo la Nazionale giovanile. Ero stato in panchina in A e in Europe League”. 

Leandro Versienti
Leandro Versienti nel corso del riscaldamento (foto Savino Ferraro)

Poi la lunga trafila tra i professionisti: “Dopo la C a San Benedetto è arrivata la B con il Vicenza. Sono stato sette anni tra i cadetti, poi sempre in Lega Pro. A Catania con Lucarelli sono stato capocannoniere. Siamo arrivati secondi a pochi punti dal Lecce e abbiamo perso ai rigori la semifinale playoff con il Siena. Il blocco dei ripescaggi ci ha penalizzato e acuito la crisi societaria. A Frosinone ho vinto il campionato e ho conosciuto mia moglie. Mi sono trovato bene con un altro allenatore che è stato attaccante, come Stellone. Spero accada lo stesso con Auteri”. 

A Messina, a 34 anni, l’ex Cittadella dovrà trovare un compromesso tra fisico e qualità: “Negli anni ho sicuramente accumulato esperienza, so come gestire il lavoro settimanale, dare consigli ai giovani che mi ascoltano molto. Ho perso un po’ di velocità e forza ma ora durante l’estate non mi fermo mai, perché la cura del corpo è fondamentale”. 

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