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Cucinotta: “A Chieti accolto benissimo. Il Messina saprà riprendersi”

Un gol lo ha siglato al 92’, staccando di testa in area avversaria da bomber consumato. L’altro lo ha messo a segno sul fronte opposto, salvando sulla linea, a portiere battuto, all’ultimo secondo di un incredibile Chieti-Maceratese. Antonio Cucinotta, 37 presenze in campionato e due promozioni consecutive all’attivo con il “suo” Messina, è stato l’uomo copertina di una sfida vietata ai deboli di cuore. Chiusa l’indimenticabile avventura in giallorosso il centrale difensivo è ben presto divenuto uno dei pilastri del Chieti, attualmente settimo nel girone F di Serie D. Prova di carattere quella fornita al cospetto della capolista, cui gli abruzzesi hanno imposto il 2-2, nonostante le tante assenze ed un finale giocato addirittura in doppia inferiorità numerica. “E’ andata bene – commenta Cucinotta – abbiamo fermato la capolista, ottenendo un risultato meritatissimo. Ci presentavamo alla gara ampiamente rimaneggiati tra infortuni e squalifiche, ma siamo riusciti a sopperire all’emergenza anche con l’aiuto di giovani molto bravi.  Personalmente sono contento per il gol, soprattutto perché è servito alla squadra a centrare il pareggio”.

Cucinotta in azione con il Messina proprio a Chieti

Un urlo che gli era spesso rimasto strozzato in gola ai tempi del Messina, complice qualche segnalazione arbitrale errata. “Un po’ di paura domenica l’ho avuta. Una volta entrata la sfera in rete ho guardato subito l’assistente che andava verso il centro del campo ed ho potuto quindi esultare. Salvare poi quel pallone sulla linea, nei minuti successivi, è stato importantissimo. Per un difensore evitare un gol è forse ancora più rilevante rispetto alla rete segnata”.

Tre vittorie, sette pareggi ed una sola sconfitta nel ruolino del Chieti, frenato dalla malasorte nelle ultime settimane. “Ci sono squadre più attrezzate, ma vogliamo fare un campionato importante e cercare di stare in alto. Siamo consapevoli di potercela giocarcela con tutti, ma ultimamente abbiamo dovuto fare i conti con tante assenze ed i risultati, purtroppo, si sono visti. La società è competente, qui sono stato accolto benissimo, sono un giocatore ritenuto importante come gli altri. Non mi pongo mai limiti e mi sono trasferito al Chieti con l’obiettivo di far bene e di migliorarmi. Qualcuno dei miei attuali compagni, come Arcamone o Federico Del Grosso (il fratello Cristiano gioca in A nell’Atalanta, ndr), lo conoscevo già per averlo affrontato da avversario, mentre gli altri ho avuto modo di conoscerli quest’estate. Tutte brave persone”.

Il difensore in acrobazia

L’esperienza con il Messina è terminata nella scorsa estate. Da messinese doc Cucinotta, però, resta oggi un grande tifoso. “Non ho rimpianti, il calcio è questo, sebbene sia normale che da messinese mi avrebbe fatto piacere proseguire la mia avventura in giallorosso. Il Messina, ovviamente, lo seguo sempre. Le cose in questo campionato non stanno andando per il verso giusto. Ci si aspettava qualcosa di diverso, ma ci sono persone importanti all’interno dello spogliatoio che sanno come tirare fuori gli attributi e risollevare la squadra. In alcune partite meritavano di più dei risultati effettivamente maturati sul campo. Per adesso gira così, anche per infortuni o squalifiche, ma sono sicuro che si riprenderanno dopo questo periodo no. C’è solo da lavorare, il mister Grassadonia è molto preparato e saprà come fare”.

L’ex giallorosso Cucinotta

I legami con gli ex compagni sono rimasti forti ed il difensore in proposito svela un curioso siparietto. “Ho conservato buoni rapporti praticamente con tutti e sento spesso Bucolo, De Bode, Corona e Iuliano, oltre che Quintoni e Bernardo. In questo fine settimana, inoltre, con Maiorano c’è stato un particolare botta e risposta. Dopo aver visto in diretta il suo gol con la maglia del Catanzaro a Lecce l’ho chiamato subito nella serata di sabato. Il caso ha voluto che domenica segnassi anch’io e così è stato lui a contattarmi dopo la partita del Chieti. Ci abbiamo scherzato su, pensando che è davvero finito il calcio…”.

Alessandro Calleri

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Alessandro Calleri

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