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Croce: “Monopoli una seconda casa. A Messina grande tifo e gruppo super”

Il Monopoli come il Messina. Anche i pugliesi in settimana hanno definito svariate operazioni in entrata, sfruttando la finestra di mercato che chiuderà il 20 settembre e che è stata concessa dopo l’ammissione in extremis in Lega Pro. Nella giornata di giovedì ha firmato il suo contratto anche l’ex attaccante giallorosso Antonio Croce, la cui permanenza in biancoverde non era stata mai comunque in dubbio: “Qui sto bene, abbiamo subito trovato l’accordo anche se la firma è arrivata soltanto a ridosso dell’esordio. L’anno scorso dopo un avvio non esaltante a Brindisi (due le reti realizzate, ndc) sono approdato qui. Ho realizzato 10 gol in mezza stagione. Mi sono sentito subito uno di loro, parte integrante del progetto”.

Antonio Croce con la maglia del Bisceglie
Antonio Croce con la maglia del Bisceglie

Quest’anno gli obiettivi sono cambiati in corsa: “Siamo partiti pianificando la D, anche se c’era la fiammella della speranza del ritorno in Lega Pro. In poco tempo la società si è mossa bene, allestendo una buona squadra, che potrà dire la sua. Al vertice vi sono cinque soci locali, che rispettano le promesse e ci tengono alla squadra”.

A Monopoli Croce ha trovato una seconda casa: “Io vivo a Bari, anche se sono nato a Foggia. Qui la gente ti fa sentire a casa tua. È una piazza abbastanza calda: sono stato accolto bene anche dalla tifoseria. La società sceglie bene gli uomini oltre che i calciatori. Per questo sono arrivate la finale play-off persa con il Sestri Levante e la vittoria della Coppa Italia a Firenze contro la Correggese”.

Antonio Croce con la maglia dellACR Messina
Antonio Croce con la maglia dell’ACR Messina

In riva allo Stretto nel 2012 tredici apparizioni e due reti. Un’esperienza sicuramente non esaltante: “Ho vissuto la città e mi sono trovato bene in gruppo. Avevo un grande rapporto con Corona, Cocuzza (che ritrova domenica da avversario, ndc) e Savanarola. Soltanto a livello societario le cose sono andate un po’ male ma fa parte del nostro mestiere ed allora a gennaio ho preferito cambiare aria. Con il gruppo e le vittorie si sono superati tanti problemi”.

Resta comunque il ricordo di un pubblico appassionato: “È una piazza che merita altri palcoscenici. Io arrivavo da alcune stagioni in doppia cifre tra i professionisti con Celano, Villacidrese e Carpedenolo. Ricordavo la squadra in A e B con una tifoseria spettacolare ed uno stadio gremito”. 

Salutata Messina almeno tre avventure più positive: “Con il Melfi in Seconda Divisione eravamo in una situazione particolare, con tanti giovani. Ho realizzato sette gol in tredici partite e ci siamo salvati risalendo fino all’ottavo posto. Ho davvero un bel ricordo. A Bisceglie mi sono trovato meno bene, alla Turris invece nove reti e la promozione sfumata in extremis dopo il primo posto a tre giornate dal termine della stagione regolare”.

Antonio Croce si concede ad un giornalista
Antonio Croce in sala stampa

Dopo sette campionati professionistici Croce scelse di compiere un passo indietro: “La regola del minutaggio in Lega Pro mi penalizzava e quindi ho preferito scendere in D. Ora riconquistata la C spero di concludere in terza serie la mia carriera. Con il Monopoli puntiamo alla salvezza per poter poi costruire qualcosa negli anni. Gambino farà la sua parte in termini di reti. Esposito e Castaldo sono due ottimi difensori, Pinto e Luciani possono fare bene”.

A Croce chiediamo anche di stilare una personale graduatoria: “Le favorite? Il mio Foggia, una grande piazza con una bella rosa al di là dell’avvio altalenante, alla distanza i valori emergeranno. Vedo bene Lecce e Benevento. L’Andria è partita benissimo, scegliendo giocatori che hanno fame più che un curriculum di grido. Si toglieranno tante soddisfazioni. Noi dobbiamo arrivare il prima possibile alla quota sufficiente, 40 o 42 punti. Tutto quello che verrà in più ovviamente sarà una conquista”.

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