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Messina

Criaco: “La priorità riabbracciare Rigoli. Normale soffrire dopo un lungo stop”

Il Fc Messina è atteso da un’altra delicata trasferta, sul campo del Castrovillari, da affrontare nuovamente senza ben sei over (Agnelli, da Silva, Caballero, Coria, Dambros e Lodi). A presentare la sfida con i calabresi il vice allenatore Leo Criaco: “Vengono da un periodo negativo ma devono recuperare anche loro alcune partite. È una squadra che schiera ottimi giocatori, pure ben allenati, e quindi non va sottovalutata”.

Carbonaro
Per Carbonaro una stagione decisamente travagliata

Dopo tre settimane di stop forzato, è arrivato un prezioso punto sul campo della Gelbison, che condivide il terzo posto con i peloritani: “Secondo me è andata abbastanza bene, considerando il periodo che stiamo attraversando. Non giocavamo da tanto. Abbiamo fatto davvero bene fino a quando siamo stati in una condizione fisica accettabile. Poi è normale che nel secondo tempo abbiamo un po’ risentito dello stop”.

Soltanto uno degli indisponibili potrebbe essere rischiato in extremis:Carbonaro sembra stia un po’ meglio. In questi casi si decide tutto all’ultimo minuto. Capiremo se è il caso di rischiarlo o meno”.

Prosegue la sua lotta contro il Covid il tecnico Pino Rigoli, ricoverato nel weekend: “Speriamo che i ragazzi che non ci sono recuperino e soprattutto che il mister possa il più presto possibile essere con noi, in una condizione serena per la sua salute. È la priorità”.

Bevis
Bevis in azione a Vallo della Lucania

A Vallo della Lucania ha pesato una ingenuità in avvio, mentre alla distanza è salito in cattedra Marone: “Il gol subito è una diretta conseguenza di aver fatto passare dentro l’area il pallone sugli sviluppi da calcio d’angolo, un episodio che era evitabilissimo. Errore evidente che ci sta ma fanno parte della gara e li commettono tutti. Si è assistito ad una partita di grande equilibrio contro una buona squadra. Abbiamo fatto una buona gara e il punto conquistato in trasferta è meritato”.

Nella ripresa ha pesato proprio l’inevitabile calo di un gruppo condizionato da tre settimane di stop forzato: “La pausa è normale che ti complica i piani e fa avvertire la fatica col passare dei minuti. Per questo abbiamo sofferto alla fine, mentre loro spingevano. La Gelbison ha idee chiare e sono in salute, sono a pieno organico e hanno massima continuità, non essendosi mai fermati per questioni sanitarie”.

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