Il tecnico del Fc Messina Massimo Costantino è tornato al “Franco Scoglio” quindici mesi dopo la sconfitta con il Castrovillari, che gli costò la panchina: “All’ingresso mi sono tornati in mente tanti ricordi. Sono sincero: tante cose belle e qualche dispiacere. Ma ero troppo concentrato sulla gara, me la immaginavo così, guardando i loro punti in classifica e la tipologia del gioco espresso”.
La formazione trapanese ha confermato la bontà del suo organico anche in riva allo Stretto: “Il Dattilo gioca bene e mi sono complimentato con loro a fine gara. Però facendo un’analisi attenta nel solo primo tempo abbiamo avuto quattro grandi occasioni, alcune arrivate al termine di azioni anche ben sviluppate, con Giappone bravissimo a opporsi. Poi è normale che l’avversario voglia pareggiare e che in un torneo in cui tutti possono perdere con tutti si possa subire una sfuriata avversaria, ma ci siamo ricompattati presto e abbiamo avuto una reazione importante, giocando un’ottima gara”.
Per il Fc Messina è stata la settima gara in venticinque giorni, un autentico tour de force: “Purtroppo non ho la possibilità di allenare la squadra come vorrei. Mi sono adattato ai giocatori disponibili. Ho un trequartista come Coria e un fantasista come Lodi, mentre erano fuori Agnelli, Bevis e Bianco, ma credo di aver messo ogni uomo al proprio posto. Abbiamo provato qualcosa di nuovo tatticamente mentre la fase di non possesso è più facile da sviluppare. Trovare la qualità di gioco migliore non è facile, ma credo che abbiamo fatto qualcosa di buono”.
Domenica delicata trasferta a Troina, sul campo di una squadra che non può più sbagliare: “Non c’è tempo di gioire, siamo contenti ma pensiamo già alla prossima. La rosa è ampia ma gli avversari sono tosti, per cui più dei moduli conta la volontà di vincere da parte dei ragazzi unitamente a un buon approccio alle gare. Non modificherò integralmente i sistemi di gioco ma qualcosa la cambierò”.
Anche l’Acr capolista, Gelbison, Acireale e Licata hanno vinto: “La classifica dice che ci sono cinque squadre in piena lotta. Si può affermare che qualche squadra abbia qualcosa in più come organico ma noto che cinque compagini sono tutte in lotta per superarsi. Non possiamo fare pronostici perché rischieremmo di sbagliare”.
Hanno fatto discutere i due rigori, apparsi un po’ generosi: “Il direttore di gara era vicino sulle azioni e vede meglio rispetto alla mia prospettiva, molto lontana da bordo campo. La squadra è stata a lungo in area di rigore avversaria e questo è positivo perché più stai lì più hai possibilità di segnare e poi qualcosa certamente avviene”.
Ancora una volta è emerso che il Fc può contare su un grande spirito: “Alessandro Marchetti e Giuffrida sono stati determinanti dopo l’ingresso in campo così come Piccioni e Arena. Non è una cosa da poco, la gestione non è facile con una rosa così numerosa ma devo dire che ho trovato davvero un grande gruppo. Non ho dovuto dire una parola nello spogliatoio. Si sono dati la carica a vicenda, loro hanno grandi meriti e per questo il mio approccio è stato positivo”.
Il turn-over sarà una necessità: “Al momento la mia tabella di marcia è esclusivamente caratterizzata da scarico, rifinitura e preparazione. Posso solo lavorare sulla testa dei ragazzi e sulla gara successiva da affrontare. Quello che preparo di tattico lo faccio a bassa intensità per non avere ripercussioni dopo. Gli impegni ravvicinati incidono, la rotazione degli uomini avverrà fisiologicamente ma le scelte saranno sempre rivolte a chi sta meglio e alle caratteristiche tecniche”.