I cinque mesi della gestione di Massimo Costantino si concludono col successo dei playoff, a testimonianza del connubio forte stretto tra tecnico e squadra: “Non finirò mai di lodare e ringraziare la squadra per quanto fatto. Adesso le parole non servono e credo che le ultime sette vittorie consecutive dimostrino ciò che dico. Abbiano superato anche squadre importanti come Acireale e Gelbison, è la dimostrazione del valore del nostro gruppo. Da solo non avrei potuto fare nulla. C’è stata subito empatia con i ragazzi anche perché conoscevo molte persone che lavorano dietro le quinte. È stato tutto più facile per me ed è la dimostrazione che non sarei dovuto andare via lo scorso anno”.
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L’anno si chiude con una prestazione di valore per il Fc, che al di là della superiorità numerica sin dai primi minuti ha mostrato l’atteggiamento giusto: “La squadra aveva una grande voglia di vincere e credo che avremmo ottenuto il risultato indipendentemente dalla superiorità , però è innegabile che la decisione del doppio cartellino giallo è giusta e ha agevolato il nostro compito dandoci una superiorità numerica ben sfruttata”.Â
Sul campo il gruppo peloritano ha ottenuto un successo che dovrà essere corroborato dalla società : “Ovviamente adesso la palla passa a loro. Sono strafelice perché tutti due mesi fa dicevano che i playoff non servivano a nulla ma noi non ci siamo fidati, ci abbiamo creduto e pian piano abbiamo capito che grazie alla nostra media punti saremmo stati tra i primi nella graduatoria per il ripescaggio. In Italia storicamente c’è sempre qualcosa che non va nelle iscrizioni e quest’anno si è operato un cambio nel regolamento con le formazione di D vincenti i playoff che precedono le retrocessa dalla C. Siano i decimi ad aver vinto il campionato, ma non se prenderemo il posto del Gozzano. Quello ottenuto sul campo ci spetta di diritto”.
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Difficile accettare la separazione dello scorso anno ma con la città il tecnico calabrese ha stretto un legame profondo e ottenuto un pronto riscatto: “A Messina mi trovo molto bene, altrimenti non sarei riuscito a ottenere questi risultati. Da solo non fai niente, non esistono i maghi o gli strateghi della tattica. Lo scorso anno a novembre ero amareggiato e non mi è andata giù di essere stato esonerato ma da grande professionista quale sono con venti anni di carriera alle spalle l’ho accettato. Ho trovato diversi calciatori che hanno sposato a prescindere sia il progetto societario che le mie idee tecniche, per cui è una grande soddisfazione l’aver raggiunto questo obiettivo dopo il percorso iniziato lo scorso anno. Ci siamo riusciti e questa era la cosa che maggiormente contava”.Â
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Ai presenti in sala stampa il tecnico dispensa un elogio per l’obiettività mostrata nei giudizi: “Vi ringrazio perché avete sempre lodato la squadra e criticato quando lo meritavamo. In città non è vero che non abbiano sostenitori, l’affetto lo respiriamo in giro e al di là di marchi o altro abbiamo sempre dimostrato cuore e attaccamento e questo ci viene riconosciuto”.Â
Equilibrio tra i reparti e unione dello spogliatoio i pregi in una stagione lunga, faticosa ma comunque positiva: “Abbiamo sempre mantenuto un grande equilibrio in campo, la difesa arcigna e la squadra hanno lavorato bene e l’attacco ha segnato tanto. Non abbiamo avuto paura di giocare a calcio ed è importante. Poi tattica e sistema di gioco passano in secondo piano. Avete visto un ragazzo come Giuffrida, che ha chiuso anzitempo la stagione ma ha rinunciato ad andare fuori, rimanendo volentieri con la squadra a Messina per curarsi grazie agli ottimi sanitari. La nostra arma in più è stata l’unione anche con chi è rimasto fuori, dai calciatori al magazziniere che hanno dato sempre il proprio apporto. Siamo tutti uguali e valiamo tutti allo stesso modo”.Â