Il punto ottenuto a Cosenza non ha lasciato del tutto soddisfatto il Messina. Lo 0-0 del San Vito, che si è confermato stadio tabù, ha avuto infatti il sapore di una clamorosa occasione persa per cambiare finalmente marcia ed avvicinarsi alla prima metà della classifica.
L’errore dal dischetto commesso in apertura di match da Corona, che proprio su rigore aveva giustiziato la Vigor Lamezia nell’ultima vittoria conquistata dai giallorossi, ha pesato alla fine come un macigno. Così come la ghiotta chance sprecata nella ripresa da Orlando, che aveva rubato palla a Ravaglia non riuscendo però ad inquadrare la porta. Il lavoro sfiancante cui è chiamato in fase di copertura l’ex della Paganese non lo aiuta però di certo in termini di lucidità in zona gol. Sono adesso tre le gare consecutive senza reti all’attivo per la squadra di Grassadonia. L’ultima marcatura su azione, sempre realizzata da “Re Giorgio”, si riferisce inoltre al match di Castellammare di Stabia di un mese fa. Sabato Bucolo e compagni non hanno saputo approfittare di un avversario in piena difficoltà, cui non ha evidentemente ancora giovato il cambio alla guida tecnica.
I commentatori silani hanno apprezzato la rinnovata verve e la determinazione alimentate dall’arrivo di Roselli in panchina ma i rossoblu appaiono comunque tra le formazioni più in difficoltà, insieme alla Reggina penultima in graduatoria, in attesa peraltro di ulteriori penalizzazioni.
Ritrovati compattezza ed equilibri, il Messina deve crescere sotto il profilo del gioco e della personalità, se vuole definitivamente svoltare. Può considerarsi ormai assimilato anche il cambio di modulo, che ha finalmente restituito sicurezza ad una retroguardia che ad inizio stagione aveva ballato troppo, nonostante Criscuolo, parlando per conto del capo allenatore, abbia chiesto ancora tempo e pazienza.
Tra le note liete della gara in terra silana un monumentale Iuliano, autore di alcuni strepitosi interventi. Il numero uno è ormai l’assoluto leader di un reparto difensivo che ha dimostrato di saper reggere nonostante le perduranti defezioni di Enrico Pepe ed Altobello. A centrocampo ed in attacco invece è tornata l’abbondanza, grazie al pieno reintegro di Nigro, alla lenta ma costante crescita di Damonte ed al definitivo recupero di Bjelanovic, che scalpita per cancellare l’amaro primo terzo di stagione.
Dopo lo 0-0 di Cosenza è stata persa una posizione in classifica, ma dietro non corrono e la zona calda è stata tenuta comunque a distanza. Sabato la sfida casalinga contro il fanalino di coda Aversa Normanna, guidata dall’ex Sasà Marra, rappresenta l’occasione giusta per tornare al successo ed implementare sensibilmente il già rassicurante +5 sulla zona play-out, provando a tenere vivo l’interesse su un torneo che sembrano ormai destinate a contendersi le prime quattro della graduatoria, Benevento, Salernitana, Juve Stabia e Lecce.
Con i play-off già distanti undici lunghezze, il Messina deve soltanto guardarsi alle spalle, ma anche al San Vito è apparso evidente che sono numerose le formazioni che hanno grattacapi maggiori rispetto a quelli che affliggono Grassadonia, che pure a Cosenza ha accusato un nuovo malore in panchina. Al tecnico va l’augurio che questi lievi ma comunque fastidiosi contrattempi non si ripetano più.