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Coronavirus, 188 decessi e 2249 contagi. Iss: “Possibile limitare casi al Sud”

Come ormai è consuetudine, la Protezione Civile ha diffuso il bollettino giornaliero relativo all’emergenza coronavirus. Sono 1.258 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il morbo, 213 in più rispetto al giorno prima. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa.

Si registra purtroppo un nuovo picco in merito ai malati, che raggiungono adesso quota 12.839, 2.249 in più in ventiquattro ore, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 15.113. Superate purtroppo le mille vittime. Ad oggi sono infatti 1.016, 189 in più rispetto a ieri.

Un medico di base con uno stetoscopio (foto Ansa)

Crescono purtroppo i numeri che certificano le difficoltà degli ospedali a far fronte alla costante domanda di posti letto. Sono 1.153 i malati ricoverati in terapia intensiva, 125 in più. Dei 12.839 malati complessivi, 6.650 sono poi ricoverati con sintomi (sono aumentati di ben 812 unità) e 5.036 sono quelli in isolamento domiciliare.

Borrelli ha indirizzato un messaggio agli italiani, dopo la segnalazione delle associazioni di una scarsità – per certi versi inevitabile – delle donazioni del sangue: “In questo periodo si sta registrando una contrazione. Ma donare è fondamentale e avviene in assoluta sicurezza. Dunque facciamo un appello a tutti i cittadini: continuate a donare perché è fondamentale per salvare vite umane”. 

serranda
La serranda di un negozio chiusa dopo le nuove normative varate dal Governo per combattere la pandemia di Covid-19 (foto Ansa)

Qualche indicazione un po’ più confortante arriva invece in riferimento al Meridione, che non sarebbe assolutamente in grado di fronteggiare una pandemia come quella che sta mettendo in ginocchio la Lombardia, indicata dagli osservatori come la locomotiva d’Italia: “È possibile che al Sud possa esserci una circolazione più limitata del nuovo coronavirus e che i picchi di pazienti che necessitano di terapia intensiva non siano così importanti come è stato al Nord, a patto che si rispettino le attuali misure stringenti di contenimento”. 

Lo ha affermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro: “Al Sud i casi sono ancora limitati e se si agisce in un momento iniziale della curva epidemica si può intervenire in modo significativo. Ancora più cruciale, in tali aree, è dunque il rispetto delle misure”. 

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