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Corona: “Legato alla Juve Stabia ma dobbiamo vincere per spazzare le chiacchiere”

Non sarà una domenica come le altre per l’intramontabile Giorgio Corona, che alla soglia dei 41 anni si presenta ancora da trascinatore, uomo-simbolo e capocannoniere del Messina, con 9 reti all’attivo. Il quadriennio in riva allo Stretto è stato preceduto proprio dall’esaltante annata nella Juve Stabia, prossimo avversario dei giallorossi che il bomber palermitano nel 2011 trascinò in B realizzando 14 marcature: “Bisogna mettere da parte i sentimenti, perché domenica dobbiamo vincere. È noto il rapporto che mi lega alla società ed alla tifoseria gialloblù, però siamo in una situazione difficile e servono assolutamente i tre punti”. 

L'abbraccio di Corona con il figlio, con cui è solito celebrare le marcature più importanti
L’abbraccio di Corona con il figlio, con cui è solito celebrare le marcature più importanti

Nonostante la crisi di risultati “Re Giorgio” intravede nitidamente la luce in fondo al tunnel: “Un punto in quattro gare? Abbiamo affrontato formazioni quotate, l’unica gara che abbiamo sbagliato è stata quella di Matera. La squadra è viva, anche se si dice che siamo scarsi e non abbiamo gli attributi. So, invece, come ci alleniamo. Dobbiamo pensare a vincere contro qualsiasi avversaria ed occorre farlo già da domenica. Il nostro campionato comincia adesso. Affronteremo poi la Vigor Lamezia e quattro confronti diretti importanti, ai quali dovremo arrivare nelle migliori condizioni. Con le grandi, però, abbiamo dimostrato che possiamo far risultato, perdendo tanti punti per dei limiti che purtroppo abbiamo. Ci vogliono unione e compattezza, soprattutto in questi momenti”. 

Grassadonia dà indicazioni a Corona
Grassadonia dà indicazioni a Corona

L’esperto attaccante chiede coesione, al di là delle sterili polemiche delle ultime settimane, in cui un cambio di modulo ed una fascia da capitano affidata ad un giovane hanno catalizzato attenzioni eccessive: “Non è Corona né Grassadonia che si salvano, ma si deve salvare il Messina e tutti i messinesi devono remare nella stessa direzione. Se andiamo ad analizzare il nostro cammino abbiamo pagato tanti nostri errori, siamo quint’ultimi e dobbiamo fare di tutto per toglierci da questa situazione. È difficile, ma siamo consapevoli di poterci riuscire. Il modulo? È sempre il mister a decidere, io non conto niente. Dobbiamo sentire solamente lui se vogliamo andare avanti, qualsiasi cosa faccia. La strada è quella, altrimenti si retrocede”.

Il saluto con il sindaco Renato Accorinti prima del calcio d'inizio del match che ha dato il via alla stagione
Il saluto con il sindaco Renato Accorinti prima del calcio d’inizio del match che ha dato il via alla stagione

La prova del “Via del Mare” certifica i timidi progressi di un Messina voglioso di lasciarsi alle spalle le sabbie mobili della classifica: “A Lecce abbiamo giocato un’ottima partita, pur senza tirare molte volte in porta. L’approccio e la reazione sono stati importanti, ma abbiamo pagato delle disattenzioni. La voglia, però, si è vista. Spiridonovic? Ha fatto bene, ma è normale che abbia delle difficoltà non parlando italiano. Capisce solo un po’ della nostra lingua e va aiutato. Deve migliorare tatticamente, è un giovane, non si possono pretendere certo da lui 20 gol come spesso capita nelle piazze del Sud con un giocatore nuovo”. 

Corona è consapevole che nonostante il doppio salto di categoria la squadra non è riuscita ad attrarre il grande pubblico, se si esclude il derby con la Reggina: “Abbiamo vinto il campionato di Serie D con 3.000 spettatori di media, abbiamo vinto quello di Seconda Divisione con 3.000 e ci salveremo con altri 3.000. Diciamo che sono 9.000, anche se in fondo sono gli stessi…”.

Una volée di Corona, campione in possesso di grande tecnica e dal carisma unico, che lo hanno consacrato tra i grandi bomber della storia del Messina
Una volée di Corona, campione in possesso di grande tecnica e dal carisma unico, che lo hanno consacrato tra i grandi bomber della storia del Messina

Il bomber palermitano ha tenuto a rimarcare il valore delle “vespe”, terza forza con merito nonostante l’evidente flessione in trasferta degli ultimi tre mesi, hanno qualità da vendere: “La Juve Stabia è stata l’unica squadra che ci ha messo realmente in difficoltà fuori casa. Non lo hanno fatto nemmeno Salernitana e Lecce. All’andata meritava di vincere. Domenica dovremo giocare a viso aperto ed essere aggressivi sin dal primo minuto. Ci credo come i miei compagni, dobbiamo reagire. Lunedì dopo Lecce eravamo dispiaciuti, siamo arrivati a Messina alle 6 del mattino, ma abbiamo fatto subito allenamento al martedì pomeriggio, anche per stare uniti. Più gente c’è intorno a noi e diventa tutto più facile”.

A gennaio Corona è stato affiancato proprio a Juve Stabia e Catanzaro, che gli avrebbero peraltro prospettato un futuro da dirigente: “Le voci sul futuro mio e su quello di Lo Monaco (che secondo i portali nazionali sarebbe interessato ad acquisire la Ternana, ndc)? Le chiacchiere fanno solo male al Messina, ma conviviamo da parecchi anni con queste situazioni ed ormai ci siamo abituati”.

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