La sua storia con il Messina era finita quel 30 maggio 2015, il giorno dello spareggio playout perso contro la Reggina che sancì la retrocessione in Serie D, verdetto poi annullato dalle sentenze sul calcioscommesse di quella tribolata estate. Giorgio Corona uscì dal terreno del San Filippo con la fascia di capitano al braccio e con lo sguardo di chi sapeva di aver perso più di una partita, nonostante proprio lui fu l’unico a non essere bersagliato dai tifosi.
La storia tutta giallorossa di “Re Giorgio” adesso è pronta ad accogliere un altro capitolo, perché l’ex capitano dovrebbe diventare il team manager della nuova società che da 48 ore è passata nelle mani di Franco Proto. Un appuntamento a cui Corona si presenta più carico che mai: “Siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo e questo ci fa piacere. Le acque in cui navigava il Messina erano note a tutti e l’impegno di Proto è stato enorme. Voglio dare ancora tanto al Messina dopo l’ultima parentesi”.
Quello tra Corona e i colori giallorossi è uno di quei rapporti sempre aperti anche quando la parola fine sembrava già scritta da un pezzo. L’ex capitano adesso si rimette in gioco, seppur sotto un’altra veste, per riscattare quell’annata così buia: “Il ruolo è certamente diverso, farò di tutto affinché le cose vadano per il verso giusto. Solo chi ha fatto il calciatore può capire certe situazioni, comprendere fino in fondo certe dinamiche, entrare nella testa di un ragazzo che ha vissuto certi disagi e certe situazioni”.
Corona ha visto il Messina da spettatore tante volte, non ultima in occasione del match vinto in rimonta contro il Catanzaro: “E’ una squadra a cui mancano tranquillità e serenità – ha commentato – e questo spetta alla società. L’amore della piazza verso la propria maglia e i propri colori non sono mai in discussione. Lucarelli? Sia lui che i giocatori hanno dimostrato di avere le palle, lavorare in certe condizioni non è semplice. E non mi stupiscono i risultati fuori casa perché manca la giusta tranquillità e le settimane sono passate con i giocatori che spendevano tante energie mentali per allenarsi in condizioni difficili. Il presidente Proto ha utilizzato un termine forte come “normalità” per indicare ciò di cui ha bisogno tutto l’ambiente, ed è ciò che vuole portare lui, ovvero una società vicina a giocatori e staff tecnico e rispetto dei ruoli”.
La mente è già al derby con il Catania e Corona è pronto a prendere il suo posto in Tribuna: “Io con l’Atletico Catania gioco sabato, quindi spero di esserci – commenta ridendo – Sono a disposizione del presidente Proto, ho dato una parola e la voglio rispettare. Il campionato di Promozione finirà ad aprile e fino a quel momento ho intenzione anche di continuare a giocare. Cosa dire ai tifosi? Credo che abbiano ascoltato tante promesse e troppi proclami nell’arco di tutti questi anni e non voglio dire nulla perché i tifosi sanno come si devono comportare. E’ inutile parlare di programmi e di Serie B, d’ora in poi c’è solo il lavoro e per quello dovremo essere giudicati. Non vogliamo prendere in giro nessuno”.