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Corona: “Dall’operazione alla festa col Sorrento, ricordi che ti restano dentro”

Per completare un girone da ritorno scintillante, con tanto di percorso netto al “San Filippo” e regalarsi un altro pomeriggio di festa. I motivi per battere anche il Martina non mancano in casa Messina, chiamato a preparare l’ultimo appuntamento del torneo. Il primo posto, distante tre lunghezze, fa gola ed è adesso nel mirino. Giorgio Corona, capitano di mille battaglie, guarda così al prossimo confronto con i pugliesi: “Il primo posto rappresenterebbe la ciliegina sulla torta. Occorrerà avere anche contro il Martina la mentalità che ha contraddistinto tutte le nostre ultime partite. Anche a Teramo, con sei undicesimi nuovi rispetto alla gara precedente, chi è sceso in campo ha dimostrato di aver assimilato gli schemi e acquisito la giusta mentalità: è stata questa la vera forza del gruppo. Domenica vogliamo vincere per poi guardare il risultato della Casertana, sperando in suo passo falso contro il Tuttocuoio”.

“Re Giorgio” Corona festeggia un gol

Da cancellare c’è inoltre la brutta sconfitta dell’andata. Dopo il 2-1 rimediato in terra pugliese partì, però, l’incredibile scalata del Messina. “Lì toccammo davvero il fondo. Perdere ci sta, ma quella volta non avevamo giocato affatto bene ed uscire a mani vuote dal confronto che precede la sosta natalizia è sempre particolarmente brutto, in quanto devi trascinarti i problemi sino alla ripresa del torneo”.

Al “San Filippo” Corona e compagni troveranno sulla loro strada un Martina affamato di punti per blindare il piazzamento in zona playout. “Conteranno molto le motivazioni ed il Martina né avrà certamente di più, ma con la qualità ed il carattere siamo pronti a ripetere le prove fornite contro Vigor Lamezia e Sorrento che si trovavano nell’identica situazione”.

Ex della gara il centrocampista Guadalupi: giunto in estate dal Cosenza lasciò lo Stretto a gennaio, dopo non aver mai convinto. “Mirko evidentemente a Messina non si è ambientato e per questo ha fatto fatica. Al Martina ora sta giocando con continuità, mostrando le sue doti. Tra le file dei pugliesi, però, ci sono tanti altri elementi di valore”.

Il gol dell’andata a Martina Franca

A tenere banco negli ultimi giorni il futuro di Grassadonia e Ferreira. Se per il tecnico sembra adesso ad un passo l’accordo biennale con la dirigenza, il portoghese è sempre più distante da Messina, attirato dalle sirene di club di categoria superiore. Corona analizza così la situazione di entrambi: “Per quello che ha fatto Grassadonia merita una riconferma. Può aprire qui un ciclo importante e se dovesse restare sono certo che continuerà a dimostrarlo. Ferreira è un giocatore giallorosso e lo sarà a tutti gli effetti sino al 30 giugno. La sua priorità è dunque il Messina. E’ normale che potrebbe essere attratto da offerte di club di A o B, ma questo lo sa soltanto lui. Io gli auguro semplicemente il meglio”.

E Corona ? Tutto sembra portare ad un proseguimento dell’avventura di Re Giorgio a Messina. Il bomber di Cinisi, quarant’anni il 15 maggio, è pronto ad entusiasmare ancora i tifosi, pur rivelandosi emblematico sul tema: “Per dire che resterò anche nella prossima stagione bisogna primi che firmi il contratto, ma la volontà da questo punto di vista c’è tutta. Col direttore ci vediamo spesso e tra una battuta e l’altra si è già parlato. Nel calcio, però, può succedere di tutto prima dell’ufficialità”.

Uno striscione dedicato al capitano giallorosso

La stagione 2013-14 andrà in archivio come quella della seconda promozione consecutiva del Messina. In Lega Pro unica grazie ad una strepitosa rincorsa, dopo le tante problematiche del girone d’andata. Sentimenti, insomma, diametralmente opposti che si sono susseguiti. Corona sceglie le sue cinque immagini più significative: “Il magazziniere Maurizio che mi accompagna a Roma per l’operazione al ginocchio in estate, i tifosi che ci voltano le spalle nella gara persa con la Vigor Lamezia, l’esonero di Catalano, l’arrivo di Grassadonia e poi la festa promozione in casa col Sorrento. Sono ricordi, belli e brutti, che ti restano dentro. In tre anni a Messina ho avuto la fortuna di lavorare con chi aveva la mentalità mia e di Giovanni Ignoffo. Qui la maglia pesa e ci vogliono gli attributi, sarà sempre così. Il Messina di questi anni ha dimostrato di possedere tutto questo”.

Alessandro Calleri

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Alessandro Calleri

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