La splendida punizione realizzata a Torre del Greco contro la Turris rimette in copertina l’attaccante Gennaro Anatriello, rivelazione del mercato estivo del Messina, che sfidando la critica e la carta d’identità ha puntato di fatto su un attacco a trazione under, rinunciando a tanti over, da Emmausso a Rosafio, da Plescia a Ragusa.
A seguire passo passo, per più di sei stagioni, la crescita del quasi 21enne attaccante napoletano è stato Daniele Corazza, per vent’anni anima del settore giovanile del Bologna: “Ho visto la punizione e posso dirvi che quello è uno dei suoi gol, ha sempre avuto quel tiro. Gennaro è cresciuto con me. È arrivato da piccolo, ha svolto l’intera trafila nel vivaio, anno dopo anno, dall’Under 14 alla Primavera, dove ha giocato molto bene, anche se aveva un anno in meno dei compagni”.
L’esplosione nel 2022, in un’annata incredibile, nell’Under 18, con 25 gol e nove assist in 28 partite, a cui si aggiungono le sette reti in due gare realizzate al Torneo di Viareggio: “Ha segnato molto, in tutte le stagioni, disputando sempre campionati di vertice. Nell’under 18, in coppia con Andrea Mazia, hanno realizzato 50 gol in due. Fu un’annata strepitosa, culminata nella finale per lo scudetto poi persa con la Spal”.
In estate l’intuizione del direttore sportivo Giuseppe Pavone: “Quando Gennaro è venuto a Messina sono stato interpellato ed è stato un piacere mandarlo lì. C’era stato un interessamento del ds del Messina, il ragazzo era ancora senza squadra. Nei giovani bisogna crederci: a volte le esigenze di budget danno opportunità che altrimenti non sarebbero state concesse”.
Anatriello ha mostrato numeri non banali per un 21enne: “Può giocare da prima o da seconda punta. È un giocatore tecnico, ha intelligenza tattica e un dono innato: vede la porta quando è in area. È bravo di testa e calcia le punizioni: anche a Bologna ha fatto gol in tutti i modi. È un attaccante moderno e a mio avviso ha ancora margini di miglioramento”.
Corazza segue con costanza l’attaccante giallorosso: “Sono contento e orgoglioso di quello che sta facendo, deve continuare così. Facciamo il tifo per lui e per il Messina. Ci sentiamo anche con la sua famiglia: suo papà Rocco è un grandissimo tifoso e lo segue, anche dal vivo. Gennaro è consapevole dei suoi mezzi e ha voglia, non deve montarsi la testa. Non ho mai avuto dubbi sulle sue grandi potenzialità. Tornerà a Bologna? Bisogna chiederlo a loro”.
L’ex responsabile del vivaio rossoblù crede molto nel gruppo di cui faceva parte Anatriello: “Era stato allestito un bel settore giovanile. L’annata dei 2004 era davvero importante e ci ha dato tante soddisfazioni, molti di quei ragazzi oggi sono professionisti. Nicola Bagnolini è in prima squadra a Bologna, alle spalle di Skorupski e Ravaglia, Antonio Raimondo ha già esordito in A nel Venezia, Mattia Motolese è alla Carrarese in B dopo la stagione da protagonista ad Olbia, Riccardo Stivanello è andato in gol con la Juventus Next Gen in C mentre mio figlio Tommaso gioca ancora qui”.
Con il club di Saputo un legame lunghissimo, interrotto recentemente: “Il Bologna è la squadra del mio cuore e della mia città, ci sono stato vent’anni, prima del trasferimento al Sassuolo. Ho fatto un anno lì e ora sono in attesa di collocazione. Se è necessario vengo a dare una mano a Messina…”.