Come sempre schietto e senza filtri. Carmine Coppola è intervenuto nella trasmissione “Fuorigioco”, talk-show sul calcio dilettantistico, soffermandosi sul difficile momento dell’Acr Messina e sui progetti del Città di Messina, società per la quale l’ex mediano giallorosso svolge il ruolo di responsabile del settore giovanile.
“L’operazione Davide Dama, passato ufficialmente al Bologna, la ritengo giusta. Il Città di Messina deve essere da rampa di lancio per i giovani più promettenti. Nei prossimi anni ci saranno tanti altri Dama che potranno ambire a società importanti. Il Città di Messina ha un allenatore, Giuseppe Furnari, che è poco pubblicizzato. È messinese, fosse di Milano, di Roma o di Genoa avrebbe maggiore risonanza. Lavora benissimo, vederlo allenare è un piacere. È in linea col percorso che deve fare il Città di Messina”, assicura Coppola.
L’ex capitano del Messina è stato duro, invece, sull’addio alla presidenza di Pietro Sciotto e su quanto sta avvenendo in casa Acr: “Nel mondo del calcio ci vuole programmazione. L’uscita del massimo dirigente non è stata delle più felici. Io parlo da tifoso, ma credo che un percorso debba essere portato a termine. L’Acr Messina non è un giocattolo! Messina può fare anche 20.000 persone allo stadio in Lega Pro, ha una potenzialità forte, sentir parlare di disimpegno da tifoso mi addolora. Non è una piazza calcistica come le altre, non può stare terzultima in classifica ma nei primi posti dove stanno il Bari e la Turris”.
Mano tesa al Città di Messina, che ha incontrato tante difficoltà al ritorno in serie D: “Per noi questa classifica non è un dramma, la società è strutturata in tutti i settori. In quella posizione può anche starci, per il semplice motivo che deve lanciare i giovani. La “vera” salvezza passa dalla valorizzazione dei giovani, il nostro campionato vinto è Dama. In rampa di lancio ci sono altri prodotti del vivaio. A gennaio ci hanno chiesto sei o sette giocatori, ci sono osservatori dei campionati di serie A e Lega Pro. Al Città di Messina – ribadisce Coppola – mancano giocatori importanti quali Cangemi, Berra e Costa, le cui assenze pesano come macigni. Io queste partite le ho giocate e posso dire che l’aspetto psicologico incide tantissimo nell’economia di un match tirato ed equilibrato per la bassa classifica”.
Infine, una chiosa sul rapporto che lo lega al presidente Maurizio Lo Re: “Sono sempre a contatto col presidente, al quale mi lega un rapporto spettacolare. È un binomio che funziona perché parliamo di una persona leale, che è il primo tifoso della sua squadra come dell’Acr Messina. Lui è convinto, come lo siamo tutti, che la salvezza sia alla portata della squadra”.
“Esigo dai miei allenatori – conclude Coppola, parlando della sua attività – che le nostre squadre giochino a calcio. Non guardo le classifiche e le abolirei. Abbiamo degli ottimi allenatori, sia nei Giovanissimi che negli Allievi e nella Juniores. La Football 24 Messina negli ultimi quattro anni ha mandato ben quattro giocatori in serie A. È più importante che vinca il campionato o il torneo di turno per vendere fumo ai genitori o che Russo, cresciuto nel nostro settore giovanile, sia il secondo portiere del Genoa?”.