Tutti i passeggeri partiti in treno da Milano e diretti verso le regioni del sud – 438 persone in tutto – sono stati controllati dalla Polizia Ferroviaria sia alla partenza, sia una volta a destinazione. I poliziotti hanno verificato in partenza l’identità e le motivazioni del viaggio e tutti, dice la Polfer, “hanno dimostrato di avere una giusta motivazione”. A destinazione i viaggiatori sono stati nuovamente controllati ed è stata anche rilevata la temperatura. Per i treni diretti in Sicilia, le verifiche sono scattate a Messina.
“Quello che ci conforta su questi rientri è che se trentamila cittadini hanno voluto registrarsi è perché intendono rispettare le regole. Dopo il 3 aprile vedremo quali sono stati i primi effetti di questo rigore”, ha sottolineato l’assessore regionale siciliano alla Salute, Ruggero Razza, agli imbarcaderi della Caronte & Tourist, dove sono state controllate da personale medico, polizia e forestali le persone provenienti dal Nord.
“Le misure di pubblica sicurezza competono allo Stato – ha aggiunto all’Ansa l’esponente della Giunta Musumeci – e il dialogo con la Regione è molto intenso anche in queste ore. Facciamo appello ai cittadini: chi deve ritornare in Sicilia lo faccia solo se indispensabile. Se non ci sono ragioni di indispensabilità, già ora il decreto del Presidente del consiglio dei ministri obbliga alla permanenza presso il proprio domicilio”.
Intanto, hanno risposto già in più di 600 infermieri e oltre 50 medici all’arruolamento straordinario della Regione per fronteggiare l’emergenza Coronavirus in Sicilia. I bandi e le graduatorie restano comunque aperti, pertanto è possibile prevedere un ulteriore incremento di nuovo personale sanitario immesso in servizio nelle Aziende del Sistema sanitario regionale.
“È una prima significativa risposta – dice il governatore siciliano Nello Musumeci – che ci permette di rafforzare la linea dell’emergenza. La Regione si è mossa, da subito, per provare ad anticipare l’avanzata del virus, attraverso una serie di importanti misure come le procedure di reclutamento di nuovo personale sanitario. È un momento difficilissimo in cui tutti devono fare la propria parte: ogni singolo cittadino è chiamato al dovere del rispetto delle regole, anche a tutela dei tanti professionisti impegnati in corsia che, come tutti, a casa hanno famiglie e affetti”.