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Messina

Con Grassadonia non vi era più feeling. Le prime avvisaglie già nel ritiro silano

Con appena un punto all’attivo nelle ultime sette giornate e la zona salvezza distante ormai sei lunghezze, Pietro Lo Monaco ha deciso di voltare pagina. Fedele al suo credo, che impone un avvicendamento in panchina soltanto quando è ormai inevitabile, il patron del Messina ha scelto di sollevare dal suo incarico il tecnico Gianluca Grassadonia, la cui gestione è durata quindici mesi. Con lui lasciano anche il vice Vincenzo Criscuolo ed il preparatore atletico Salvatore Malafronte, finito peraltro nell’occhio della critica per via della tenuta fisica apparsa insoddisfacente nelle ultime settimane. Anche se l’attuale Messina, quello raggiunto in graduatoria perfino dall’Aversa Normanna, capace di rimontare 13 punti ai giallorossi nelle ultime cinque giornate in cui i siciliani hanno sempre perso, ha un problema di testa ed autostima più che di gambe.

Grassadonia sul terreno di gioco del San Filippo
Grassadonia sul terreno di gioco del San Filippo

Che qualcosa nel rapporto con il tecnico salernitano si fosse incrinato era emerso fin dal ritiro silano. Dopo un’esaltante rincorsa che ha portato il Messina dal penultimo posto fino alla vetta nell’ultima Seconda Divisione, la nuova annata è partita infatti sotto una cattiva stella. L’inizio della preparazione precampionato è stato dapprima posticipato e poi è scattato con una miriade di atleti in prova, poi scartati: i vari Magallanes, Camara, Bezziccheri, AlipertaGagliardini, Temporini e Beghetto, mentre Paez, Stampa e Migliore hanno salutato a gennaio… Grassadonia avrebbe gradito qualche scommessa in meno ed un mercato più sostanzioso, consapevole della competitività del torneo di C unica. Nelle interviste successive alle prime amichevoli disse chiaramente che poteva contare su una rosa ancora abbozzata, che forse non è stata mai completata, se è vero che sulla corsia sinistra ha pesato l’addio immediato del promettente Esposito mentre in mezzo si fanno sentire le rinunce ai vari Ferreira, Maiorano e Bucolo.

Silvestri e Grassadonia a colloquio
Silvestri e Grassadonia a colloquio

Nella serata del “Granillo”, che illuse un po’ tutti sulle potenzialità del nuovo Messina, Grassadonia fu l’unico ad esultare con moderazione: il successo effettivamente non fu meritatissimo e le lacune di un organico incompleto emersero nitidamente anche al cospetto di una Reggina non certo irresistibile ed a distanza di mesi ancora malinconico fanalino di coda. In questi mesi Lo Monaco ha punzecchiato a più riprese il suo tecnico, evocando la metafora del buon venditore che crede nella sua merce e produce molto più utili di un ottimo venditore, al quale era evidentemente paragonato lo stesso Grassadonia, che però garantisce meno introiti perché perplesso sulla bontà di quello che gli è stato messo a disposizione… La fiducia gli è stata rinnovata a più riprese, ma la prima, vera, contestazione della tifoseria, che in precedenza lo aveva sempre difeso ed apprezzato, è stata il preludio ad un epilogo inevitabile in considerazione della crisi di risultati.

Uno sguardo emblematico dell'ormai ex tecnico giallorosso
Uno sguardo emblematico dell’ormai ex tecnico giallorosso

Dopo avere compiuto un passo indietro, riaffidandosi al direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, Lo Monaco bussa alla porta di Nello Di Costanzo, 53enne di Acerra, che vanta ampia esperienza nelle categorie professionistiche e che ha lasciato un buon ricordo dopo una positiva annata in serie B, nella stagione 2007/2008, l’ultima sotto la gestione dei Franza. Ad uno dei protagonisti del recente passato l’incarico di raddrizzare la rotta di un’imbarcazione che fa acqua da tutte le parti. Al suo fianco ci saranno ancora due componenti del vecchio staff: Antonello Altamura, collaboratore tecnico che già è sopravvissuto all’addio del predecessore di Grassadonia, Gaetano Catalano, ed il preparatore dei portieri Vincenzo Di Muro, fedelissimo di Lo Monaco fin dai tempi di Milazzo.

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