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Messina

Con gli uomini contati e senza alternative al successo contro un Melfi discontinuo

Se a Lamezia erano sei gli indisponibili, contro il Melfi, avversario diretto nella corsa alla salvezza, Grassadonia dovrà addirittura fare a meno di sette elementi. Ben tre gli squalificati (Pepe, Nigro ed Orlando) mentre nella lista degli indisponibili restano Iuliano (sarà out almeno per un mese), Mancini (che dovrebbe essere a disposizione domenica a Foggia) oltre ai lungodegenti Benvenga e Marin, dei quali si sono perse ormai le tracce… Eppure, nonostante ciò, non mancano le opzioni allo staff tecnico, che potrebbe confermare il 3-5-2 che almeno per un’ora aveva offerto segnali confortanti a Lamezia o, considerato che si tratta di un match da dentro o fuori, riproporre il 4-3-3, con Ciciretti e Spiridonovic sulle corsie, a supporto di Corona, unico baluardo al quale il Messina può aggrapparsi in questo momento così delicato.

Oltre a Corona in attacco torna a disposizione anche Altobello in difesa
Oltre a Corona in attacco torna a disposizione anche Altobello in difesa

Contro un avversario discontinuo, che ha interrotto contro l’altrettanto balbettante Paganese una serie nera di cinque sconfitte consecutive, “Re Giorgio” – al rientro dalla squalifica – cercherà la doppia cifra, dal momento che sono già nove le reti realizzate in stagione. L’errore commesso da Donnarumma in occasione del 2-1 dei biancoverdi dovrebbe consigliare al tecnico di impiegare finalmente Silvestri da centrale, al fianco del rientrante Altobello e di Stefani, il difensore più continuo in stagione, nonostante gli svarioni di Lecce. La fase difensiva ha bisogno di certezze ed in tal senso a destra dovrebbe essere rilanciato Cane, un po’ a sorpresa escluso al “D’Ippolito” per via dell’inevitabile turn-over imposto dai tre impegni in otto giorni. Sulla corsia opposta in pole c’è Rullo, apparso perlomeno in crescita. È altrettanto vero che la fascia sinistra – bucata anche dalla Vigor – resta una delle principali lacune del Messina fin dal ritiro precampionato, quando non venne rimpiazzato il partente Esposito, peraltro una delle piacevoli rivelazioni a Camigliatello, costretto a rescindere per problemi familiari.

Dopo avere agito da esterno destro a Lamezia, Silvestri è in lizza per una conferma
Dopo avere agito da esterno destro a Lamezia, Silvestri è in lizza per una conferma

L’altra voragine è in mezzo al campo, dove soltanto Nigro (finalmente positivo domenica) può garantire maggiore esperienza e fisicità rispetto ai tanti giovani di belle speranze ai quali ci si è affidati. Damonte potrebbe essere affiancato da Bortoli e da Ciciretti se il modulo sarà lo stesso di domenica. Il più offensivo 4-3-3 comporterebbe invece la probabile rinuncia a De Paula (che peraltro non è mai partito titolare dal 1’ al fianco di Corona), lo spostamento del talentuoso romanista in una zona a lui più congeniale, ed il ritorno dal primo minuto di Izzillo, che pure non è al top. In quel caso i centrali di difesa sarebbero Stefani ed Altobello ed uno tra Rullo, Silvestri e Cane partirebbe dalla panchina, dove si accomoderanno anche Bonanno ed altri tre “Berretti”: Scardino, Sciotto e Giove.

Il Melfi si presenterà al San Filippo senza l’ex Guerriera e Di Mercurio, entrambi infortunati, e dovrà quindi rimescolare le carte sulle due corsie difensive. Nel 4-3-1-2 agirà Perina tra i pali, Pinna sulla destra, Annoni a sinistra, con Dermaku e Di Filippo (in ballottaggio con Colella) al centro della retroguardia. Spezzani, Gallo ed Agnello i tre di centrocampo, mentre Fella supporterà le due punte, l’altro ex Caturano (già a quota undici reti) ed il rientrante Tortori, già con Grassadonia a Pagani. A completare la panchina Gagliardini (in ritiro in Sila con il Messina, che poi si orientò sul più esperto Iuliano), Giacomarro, Tundo, Nappello, Cicerelli e Falomi. Bitetto cerca disperatamente continuità.

Salvatore Caturano (a sinistra) ha trovato maggiore continuità e grande prolificità a Melfi
Salvatore Caturano (a sinistra) ha trovato maggiore continuità e grande prolificità a Melfi

I lucani hanno celebrato infatti il primo successo stagionale soltanto dopo dodici giornate, contro la Reggina. Ottenute quattro affermazioni e due pareggi in nove gare a cavallo tra andata e ritorno, sono ripiombati nella crisi sfociata in cinque ko di fila, l’ultimo dei quali per 4-3 in casa contro l’Aversa Normanna. La zona play-out è sempre uno spettro incombente, anche perché il sodalizio gialloverde ha subito anche una penalizzazione di due punti. In trasferta soltanto un acuto ad Ischia, a metà gennaio. Il Messina spera quindi di interrompere la sua crisi nel match più importante, per ritrovare di colpo autostima e fiducia smarrite negli ultimi due mesi e per ricacciare indietro una diretta concorrente.

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