Come tradizione, alla fine dell’estate, a Messina esplode il caso stadio. Se un anno fa erano stati i rilevatori anti-fumo e il gruppo di continuità, ritenuti non a norma, a originare la disputa a porte chiuse del match tra ACR e Nocerina, adesso il problema è legato invece alle certificazioni esibite, ritenute insufficienti dalla Commissione di Vigilanza, a pochi giorni dal derby di Coppa con l’Igea Virtus.
Di fatto non vi è stato alcun sopralluogo nell’impianto. L’organo provinciale, presieduto da Maria Carolina Ippolito, ha contestato infatti alcune carenze nei documenti presentati, considerati peraltro ormai datati, e ritenuto l’ostacolo insuperabile. In particolare, le carenze sarebbero legate a controsoffitti e bagni presenti in Curva Sud. La Commissione ha richiesto la presentazione dei progetti tecnici originali e di certificazioni di natura strutturale dell’impianto, che sarebbero depositate presso il Genio Civile o negli uffici dei Dipartimenti tecnici.
Nel contempo si assiste al consueto rimbalzo di competenze tra la società e il Comune. Il club sostiene di avere sollecitato la richiesta di convocazione della Commissione in tempo utile, una volta appreso della disputa del match con l’Igea, per circa 6.000 spettatori. 5mila in Curva, un migliaio per il settore ospiti. Presentata tutta la documentazione in possesso, l’ACR ha contestato il mancato coinvolgimento di un esponente dell’Amministrazione alla seduta tenutasi martedì sera in Prefettura.
Palazzo Zanca ribatte evidenziando che era regolarmente presente il funzionario Orazio Andronico, in rappresentanza del Dipartimento Sport, al fianco del presidente Pietro Sciotto, del dirigente Lello Manfredi e dell’ingegnere Franco Mento, che peraltro si era occupato dell’agibilità del “Franco Scoglio” anche per conto della “Musica da bere”, che nel corso dell’estate ha organizzato i concerti dei Negramaro e di Vasco Rossi. Sul punto, la dottoressa Ippolito ha tenuto a rimarcare che le prescrizioni del “Decreto Pisanu”, entrate in vigore nel 2016, sono assolutamente distinte da quelle relative agli spettacoli e rappresentano paletti rigidissimi.
Ad ogni modo, società ed Amministrazione si sono messe al lavoro per individuare una soluzione in extremis. Il vice-sindaco Salvatore Mondello, considerando che Cateno De Luca era fuori sede, ha chiesto una nuova convocazione della Commissione. Appurato il no alla riapertura della Curva Sud, rimasta peraltro chiusa in occasione dei concerti, si chiederà l’autorizzazione all’utilizzo di una delle Tribune. Il documento è partito dall’ufficio di gabinetto del primo cittadino e si attende risposta, anche se sembrano prevalere cautela e pessimismo.
Una deroga sindacale, come quella emanata appena tre giorni fa dal sindaco di Crotone in vista del match di domenica con il Foggia, resta una strada non percorribile in Sicilia, regione a statuto speciale, che non teme confronti in tema di cavilli e paradossi. L’auspicio è che società e Istituzioni non si facciano più trovare impreparati in futuro.