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Cocuzza: “Messina è casa mia, volevo restare. A Catania successo storico”

L’occasione che risponde al nome dell’Akragas potrebbe rivelarsi davvero imperdibile. Dal Messina, di cui ha difeso i colori per ben quattro stagioni, si sarebbe invece aspettato che i saluti arrivassero in modo diverso, possibilmente dopo aver vissuto tante altre emozioni. Eppure, tra un campo e l’altro della Sicilia quanto del campionato di Lega Pro, Salvatore Cocuzza sembra essere sempre lo stesso. Reduce da un pesante infortunio alla spalla, ma con tante motivazioni per riprendersi la scena, l’attaccante classe 1987 si è confessato ai nostri microfoni, parlando del ruolino di marcia dei “Giganti”, del suo rapporto con il gruppo migrato in biancazzurro con partenza da Messina, con annessi retroscena e di tanto altro ancora, come di quella strabiliante Igea Virtus di cui vestì la maglia per un campionato.

Cocuzza allAkragas
Cocuzza in foto col presidente dell’Akragas, Silvio Alessi

Ma, partendo proprio dall’Akragas, Cocuzza non può che dirsi soddisfatto quanto all’andamento della squadra in campionato: “Stiamo andando bene. E’ un momento positivo, – dichiara – che stiamo sfruttando al meglio facendo delle ottime cose per velocizzare il nostro percorso verso la salvezza. Abbiamo portato a casa alcuni risultati di peso anche contro squadre attrezzate per andare in B, vedi il pareggio strappato al Foggia in extremis o la vittoria a Catania al 95’. Abbiamo la giusta serenità, il giusto gruppo, il giusto allenatore per poterci muovere degnamente. La stessa società è precisa e puntuale nei nostri confronti e questo ci aiuta. Quanto a me, devo fare i conti con sei mesi di inattività – ricorda – naturalmente dovuti all’infortunio. Non è semplice, anche se il mister mi ha adoperato all’inizio della stagione. Sto cercando di trovare la forma migliore, entrando spesso a partita in corso e spero di poter essere al top già nel giro di una settimana.”

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Cocuzza sul pallone (foto Fazio-Denaro)

Il risultato più eclatante di questo avvio di campionato è di certo il blitz in casa del Catania. “Clamoroso al Cibali” in tutto e per tutto, nella serata speciale che ha visto gli akragantini prevalere sull’undici dell’ex Pino Rigoli:  “Nel nostro piccolo, al “Massimino”, abbiamo scritto la storia – commenta – se pensiamo che l’Akragas non aveva mai vinto all’ombra dell’Etna. Vincere il derby, farlo a pochi secondi dalla fine ti regala delle emozioni indimenticabili, anche se non si vive solo di quelle. Stiamo già pensando all’Andria – continua – perché non abbiamo davvero né la voglia né alcun motivo per fermarci. Sarà importante fare presto, accumulare subito i punti utili a mantenere la categoria”.

Quest’estate uno dei pullman diretti ad Agrigento, forse quello più numeroso, partiva proprio da Messina. In tanti hanno fatto le valigie per seguire Lello Di Napoli in questa nuova avventura: “In tanti veniamo dalle sponde dello Stretto. Salvemini, Addario, Zanini, Russo… è tutta gente che è stata bene insieme lo scorso anno – dice Cocuzza – e che il mister ha ritenuto potesse tornare utili all’Akragas, non solo dal punto di vista tecnico ma inevitabilmente anche da quello umano. Siamo contenti di essere ancora uniti a prescindere dalla piazza”

Messina
Lello Di Napoli aveva sostituito Arturo Di Napoli sulla panchina del Messina (foto Carlo Carbotti)

L’ex vice di Sasà Campilongo sarebbe quindi la chiave di volta della nuova Akragas e l’attaccante palermitano non nasconde la propria stima per il “suo” tecnico: “Sono stato felice di poter seguire mister Di Napoli. Lo scorso anno, quando vestiva ancora i panni del vice, aveva già fatto capire che tipo di persona era – rivela –. Ne abbiamo avuto dimostrazione quando è stato rimodulato lo staff tecnico e, per forza di cose, il mister si è ritrovato a prendere le redini della squadra. Nella seconda parte del campionato ci ha dato un’impronta personale, dimostrando quanto è preparato e di quali doti umane dispone. Oggi è difficile trovare persone così in questo sport. Mi sono sentito onorato – racconta – ricevendo la sua chiamata. Da giocatore ho potuto dargli molto poco, dato l’infortunio e sono qui vuole sicuramente dire che ha apprezzato la mia persona. Di questo gliene sarò sempre grato”.

L'abbraccio tra Cocuzza e Giorgione
Cocuzza non risparmia una frecciatina alla società ed in primis al presidente Natale Stracuzzi

Alla fine dello scorso campionato il tasto “reset” in casa Messina venne premuto anche per quanto riguarda Cocuzza, che lasciò con una nota di amarezza: “Per me è ormai acqua passata. Sto giocando per l’Akragas ed è giusto che mi concentri su questa causa, – precisa – ancor di più perché la società mi ha dato fiducia e sta investendo con molta pazienza, aspettando il mio rientro come non tutti avrebbero fatto. Mi si stanno dedicando tante attenzioni e questa nuova pagina è estremamente positiva per me, prima di ogni altra cosa. Riguardo il Messina, sanno tutti com’è finita. Sento la città come sia casa mia, dato che ho avuto l’onore di giocare per quattro stagioni in una piazza così prestigiosa. Pensavo di restare più a lungo, ma il calcio è fatto anche di queste cose. Di certo non ho avuto a che fare con persone leali – tuona – a partire dal presidente, che mi ha fatto delle promesse che non sono state mantenute e non ho problemi ad affermare ciò. Ritengo che la società non si sia comportata in modo adeguato con la maggior parte di noi, ma ci può anche stare. Al Messina auguro il meglio a prescindere dalle strade che i suoi dirigenti hanno intrapreso. Non potrebbe essere altrimenti da parte mia”.

Giorgio Corona in azione
Giorgio Corona rientrerà nel Messina in veste di dirigente?

Il legame affettivo tra Cocuzza ed il Messina potrebbe rafforzarsi ulteriormente qualora entrasse a far parte dei quadri societari Giorgio Corona. L’altra vecchia conoscenza del calcio messinese che, tra l’altro, è cugino dell’attaccante ex Noto, era stato designato quale possibile team manager in caso di avvento della cordata Proto: “Io e Giorgio ci sentiamo continuamente. So e leggo anche sui giornali della possibilità di un suo impegno, qualora cambiasse qualcosa in società. Gli auguro di tornare presto ad occuparsi di calcio, dato che ha smesso con quello giocato. Onestamente non sono d’accordo con questa sua scelta, perché a mio avviso poteva dare ancora tanto per come stava e per il professionista che si è dimostrato, ma spero si possano aprire presto nuovi scenari per lui. Giorgio è una persona speciale e qualsiasi ruolo gli si addice in questo contesto, ne sono sicuro”.

Totò Cocuzza, nella stagione 2009-10, fu anche un calciatore dell’Igea Virtus. Uno degli ultimi, insomma, di quel professionismo barcellonese che oggi la città ricorda grazie all’incredibile Igea che, contro ogni pronostico, è in testa alla classifica in Serie D:

L'Igea Virtus scesa in campo a Gela
L’Igea Virtus è ancora imbattuta in Serie D

“Sono felicissimo di questa cosa. Sette anni fa ho esordito nei professionisti proprio a Barcellona, – dice – quindi non posso che essere entusiasta dei risultati che la squadra di mister Raffaele sta sommando. E’ stupendo vedere l’Igea di nuovo lassù dopo il fallimento che abbiamo subito, che cancellò l’Igea dopo il campionato di C2. Vedere adesso questa squadra in D, prima in classifica, mi fa veramente piacere. La piazza lo merita, – conclude – i tifosi anche e col cuore auguro a tutta Barcellona di tornare presto tra i Pro, mantenendo intatto il primato il più a lungo possibile”.        

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