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Cocuzza: “Da imbattuti, la D è legittima. Spero di sfidare un unico Messina”

Stagione del rilancio doveva essere e così è stato per Totò Cocuzza. L’ex attaccante del Messina si è rivelato uno dei trascinatori del Paternò, dominatore del girone B di Eccellenza. Ha contribuito alla causa siglando ben 17 reti. I risultati sono stati tutti dalla parte dei rossoblù, primi in classifica con sette punti di vantaggio sul Sant’Agata secondo, ma soprattutto con un invidiabile record d’imbattibilità nelle prime cinque categorie.

Paternò
La rosa del Paternò 2019-20

La serie D per Cocuzza e compagni è ormai assodata (manca soltanto l’ufficialità) dopo il definitivo stop al calcio dilettantistico sancito dall’ultimo Consiglio Federale: “Credo che il Paternò il prossimo anno debba giocare in serie D, lo trovo ormai scontato. I numeri parlano chiaro: abbiamo vissuto una stagione incredibile, siamo gli unici imbattuti nei primi cinque campionati dalla serie A all’Eccellenza, abbiamo la miglior difesa e il secondo miglior attacco del girone. È vero che abbiamo giocato una partita in più del Sant’Agata, ma sette punti non sono pochi. Non potendo riprendere il campionato l’unica cosa da fare è cristallizzare la classifica e dunque certificare il nostro salto di categoria. Vincere un campionato giocato fino all’ultima partita sul campo è sempre diverso, ma credo che nessuno possa contestare la legittimità della nostra promozione”.

Totò Cocuzza
Totò Cocuzza celebra una rete con l’Acr Messina

Risultati che la compagine etnea ha ottenuto anche grazie all’apporto di Gaetano Catalano, tecnico che lo scorso mese di dicembre ha preso il posto di Pippo Strano. Quello tra Cocuzza e l’allenatore messinese si conferma un binomio vincente, come testimonia il campionato vinto con l’Acr nel 2012-2013: “Personalmente non avevo dubbi, conosco il carisma e le qualità del mister . Non appena ci è stata annunciata la fine del rapporto tra la società e il precedente tecnico e si è paventata l’opportunità di ingaggiare Catalano ho subito capito che avremmo fatto dei risultati importanti. A Paternò si è confermato per quello che è, vale a dire un tecnico intelligente, bravo nell’entrare in punta di piedi senza stravolgere più di tanto l’assetto esistente, ma al tempo stesso mettendoci del suo, passo dopo passo”.

Totò Cocuzza in sala stampa
Totò Cocuzza in sala stampa

A Cocuzza, però, sembra non piacere molto l’idea di un calcio italiano diviso in due, con da una parte i professionisti (serie A in primis), che hanno fatto di tutto per ripartire, mentre tra i dilettanti si ammaina la bandiera, almeno per questa stagione: “Sinceramente non mi piace l’idea di un calcio che guardi a chi è grande e forte dimenticandosi di chi, invece, sorregge il sistema, vale a dire le piccole società. Queste ultime crescono i giovani che poi vengono ingaggiati e vanno a finire nelle grandi piazze, ma questo passaggio fondamentale spesso non viene tenuto in considerazione. Non bisogna prenderci in giro, lo stop dei Dilettanti conviene a molte società, magari a chi si trova a metà classifica e risparmia qualche stipendio, ma così facendo non si va da nessuna parte. Fortunatamente io mi sono imbattuto in una società seria come il Paternò e credo che la Federazione, se vuole creare un sistema credibile, debba stare dalla parte di queste piccole società che però riescono a portare avanti progetti sportivi seri e duraturi”.

Cocuzza
Totò Cocuzza in azione con la maglia dell’Acr Messina (foto Alessandro Denaro)

Cocuzza, infine, rivolge un pensiero proprio all’Acr, maglia indossata in tre tornate diverse con altrettante proprietà: “Il mio augurio è quello di affrontare un unico Messina, che sia pronto a battagliare per il ritorno tra i professionisti, ma almeno il primo punto sembra di difficile realizzazione. Vedere il calcio peloritano impantanato in questa categoria non fa piacere. Ricordo l’anno della promozione tra i professionisti nel 2013, è stato fantastico. Nonostante fossimo in D i tifosi ci trasmettevano un grande calore”. 

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