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Claudio Martinengo e Nicolas Vega presentano il derby tra Gela e Brolo

Chi potrà mai dimenticare Claudio Martinengo e Nico Vega? Chissà quante volte gli allenatori delle squadre avversarie hanno cercato di limitare due atleti speciali che hanno appassionato per anni le tifoserie. Nonostante i moniti non vi è stato nulla da fare e le loro gesta in campo sono ancora vivide nei ricordi degli amanti del volley. Due veri gentlemen prima che atleti: lo dimostra il fatto che anche in questa occasione hanno dimostrato una piacevolissima disponibilità nel ricordare fatti del recente passato. Domenica si disputa il derby siciliano tra Gela e Brolo e per l’occasione li abbiamo scomodati per rinvangare vecchie storie di cui entrambi ne sono stati protagonisti.

Claudio Martinengo in posa con la divisa di Gela
Claudio Martinengo in posa con la divisa di Gela

Che emozione provavate prima del derby?
Claudio – Il derby era sempre una partita particolare, ricca di emozioni e tensioni. La sentivo tanto perché sapevo che gli allora ragazzi del Brolo non si arrendevano mai!
Nico – Era una gara sempre sotto la luce dei riflettori e le emozioni erano difficili da gestire sia durante la settimana che durante la gara. La maggior parte delle volte rappresentavamo il meglio del volley siciliano e la vittoria significava fregiarsi del titolo simbolico dei numeri uno in Sicilia.

Una situazione particolare accaduta durante il derby?
Claudio – Una volta a Brolo, fischiatissimo in battuta, feci due ace. Ricordo che mi girai verso i tifosi che si trovavano a pochi centimetri dalle mie spalle e chiesi di smettere con le trombe altrimenti avrei fatto ancora punto… Loro, simpaticissimi e sempre corretti, risero e smisero di fischiare. Ed io, beh, non volevo, ma sbagliai la battuta!
Nico – Ricordo piacevolmente una cena, qualcuno lo chiama “terzo tempo” come nel rugby, dopo una gara disputata a Gela. Il tutto fu organizzato per dimenticare alcuni screzi che erano sorti l’anno precedente tra le tifoserie e le società. Da quel momento in poi in campo vi fu soltanto una sana rivalità sportiva!

Dei giocatori della squadra avversaria chi hai temuto e rispettato di più?
Claudio – Ovviamente Vega era il giocatore con qualità tecniche migliori, carisma e capace di dare una svolta alla gara in qualsiasi momento ma devo dire che dopo aver giocato insieme a Lovato e Kingard ho capito che tutta la squadra era veramente forte. “Lov” un lord e Kingard, con cui avevo avuto mille battibecchi sotto rete ,un vero amico con cui ancora oggi mi sento su internet.
Nico – Di giocatori da temere ce ne sono stati tanti ma sicuramente il più temibile è stato Claudio Martinengo, a cui il nostro allenatore dedicava più tempo per preparare la gara in settimana.

L'argentino Mauro Nicolas Vega in azione
L’argentino Mauro Nicolas Vega in azione

La vittoria più bella nel derby?
Claudio – Una partita vinta a Brolo 3 set a 0 giocando veramente molto bene: siamo usciti tra gli applausi del pubblico locale.
Nico – Una vittoria per 3 set a 0 a Gela contro l’Heraclea. Fu una gara fantastica, in cui tutte le strategie studiate in settimana trovarono la giusta applicazione in gara.

La sconfitta che ti ha deluso di più?
Claudio – Sicuramente la partita persa in Coppa Italia, sempre a Brolo.
Nico – Non posso scordarlo: a Gela nell’anno in cui l’Eurotech conquistò la promozione in A2, vincemmo nettamente i primi due set, ma nel terzo parziale a causa di alcune decisioni arbitrali non condivise ci lasciammo prendere dal nervosismo ed alla fine perdemmo al tie-break.

Un messaggio ai giocatori che disputeranno il derby domenica?
Claudio – Il messaggio che io dò ai giocatori di Gela è che il derby è ricco di insidie e condizionato da mille fattori: tenete la testa sulla gara e farete un partitone.
Nico – Cari Leoni brolesi, se darete tutto in campo senza nessun posteriore rimpianto il risultato positivo potrà arrivare. Ricordate che il sudore dalle vostre maglie dovrà grondare copioso…

Concludiamo con un messaggio alle tifoserie, cosa vi preme raccomandare?
Claudio – Supporters gelesi non potete non assistere a questa partita: riempiamo il Pala Livatino, Gela merita di più e deve puntare in alto.
Nico – Ho poco da raccomandare ai miei indimenticabili tifosi. Ricordo come fosse oggi le grida che facevano tremare le mura della Palestra di via Quasimodo e lo spettacolo che diedero in una trasferta a Modica nella quale le coreografie ed i cori furono da serie A. Migliaia furono i chilometri macinati in tutta Italia per sorprendere noi giocatori con la loro presenza. Non avete che da emulare voi stessi!

L’intervista doppia è stata realizzata dall’ufficio stampa del Volley Brolo.

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