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Città, Michele Lo Re guarda già al futuro: “Nessuna rivalità con l’ACR, sì al dialogo”

Il Città di Messina è all’ultimo gradino, ancora un piccolo sforzo e poi la Serie D diventerà realtà. La data dell’8 aprile è cerchiata già da qualche giorno, ma l’avversario non è dei più semplici, perché il Camaro di Pasquale Ferrara ha fatto del “Marullo” il proprio fortino e non ha alcuna intenzione di lasciare altri punti per strada nella corsa ai playoff. I giallorossi, però, hanno una voglia matta di festeggiare il prima possibile.

Michele Lo Re, vice presidente del Città di Messina

Tra chi conta i giorni c’è pure il vicepresidente, Michele Lo Re: “Ormai ci siamo, siamo all’ultima curva, basta un solo punto e poi potremo finalmente festeggiare questo traguardo tanto inatteso quanto meritato. La squadra si è espressa con grande convinzione, abbiamo iniziato questo campionato in silenzio, con la consapevolezza di aver allestito un buon organico, ma i favoriti sono sempre stati gli altri. Con il passare del tempo abbiamo visto che al tavolo delle grandi potevamo starci ed occupare un ruolo di primo piano, dunque siamo estremamente soddisfatti. Questa lunga sosta non ci voleva, ma sono sicuro che i ragazzi si alleneranno per arrivare all’8 aprile in condizioni ottimali”.

Un successo di un gruppo dirigente che ha preso le redini societarie dopo la rovinosa caduta in Promozione ma che adesso è pronto a festeggiare il secondo salto di categoria consecutivo: “Noi ci siamo sempre stati, questa società è nata nel 2010 e la nostra famiglia si è spesa per poter fare calcio in un certo modo a Messina. Poi, quattro anni fa, ci siamo ritrovati in pochi, abbiamo deciso di continuare quest’avventura con le nostre risorse. Posso dire dopo tutto questo tempo abbiamo creato un sistema societario di cui andare orgogliosi, dove si punta ai risultati tenendo un occhio vigile al bilancio ma se si decide di investire lo si fa con decisione ed oculatezza”.

Michele Lo Re e capitan Bombara

All’alba del 9 aprile Messina potrebbe svegliarsi con due squadre in serie D, anche se rimane in piedi l’ipotesi di un ripescaggio dell’Acr. Uno scenario già visto nella stagione 2012/13, ma da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta: “Quell’anno si è vissuta una certa rivalità anche sotto il profilo dialettico, ma sono cambiate molte cose. Innanzitutto sono cambiati i protagonisti delle due società. Nell’Acr adesso c’è Sciotto, inoltre noi all’epoca non ricoprivamo il ruolo che abbiamo adesso nei quadri dirigenziali.  Credo che non abbia senso parlare di una rivalità che non porterebbe a nulla, anzi mi piacerebbe che iniziasse un dialogo ed un confronto proficuo con l’Acr. Sciotto ha un suo modo fare calcio, noi abbiamo il nostro ma rientra nell’ordine naturale delle cose. Quello che ci accomuna è l’amore viscerale per i colori giallorossi e per questa città che vive di calcio. Molti tifosi dell’Acr hanno spesso mostrato approvazione per il nostro modo di raggiungere i risultati, questo dimostra che rispetto ad allora c’è molta più serenità”.

Il nodo fondamentale per il futuro è rappresentato dal campo che ospiterà le partite interne per la prossima stagione: “Già ci siamo confrontati con l’assessore Pino con cui abbiamo parlato, da parte sua c’è la massima disponibilità e vedremo come agire. Lui rappresenta un’Amministrazione a fine mandato, quindi non può prendere impegni a lungo tempo. In città ci sono due stadi, vedremo quale tra questi potrà ospitare le nostre partite casalinghe, altrimenti siamo pronti a guardare alle realtà presenti in provincia”.

 

 

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