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Città di Messina, Alessandro torna al passato: “In squadra ottimi elementi. Furnari l’uomo giusto”

Il primo amore non si scorda mai. Angelo Alessandro il Città di Messina lo ha visto nascere, gli ha visto compiere i primi passi ed emettere i primi vagiti. A distanza di sette anni, le strade di Alessandro e della società peloritana sono tornate ad incrociarsi. Il Città di Messina, dopo due anni di purgatorio in Promozione, è tornato in Eccellenza al termine di una stagione non certo semplice, che è finita nel migliore dei modi, il giorno della finale playoff con il Città di Ragusa a Biancavilla.

Per Angelo Alessandro esperienze anche ad Arezzo e nel Fondi oltre che in riva allo Stretto

Adesso il futuro della panchina messinese si chiama Giuseppe Furnari, tecnico che Alessandro conosce bene per via dei recenti trascorsi al Camaro: “E’ una scelta che non è frutto del caso, la società aveva già pensato a lui. Poi dopo il mio ingresso come direttore sportivo c’è stata un’accelerata a questo procedimento. Furnari era conosciuto sotto il profilo umano, io ho espresso un parere tecnico. Il mio giudizio non poteva che essere positivo e credo che sia stato anche decisivo. Naturalmente c’era una sfilza di allenatori, Furnari ha prevalso anche per la sua messinesità e il fatto che viene da un campionato vinto”. 

Alessandro annuncia come il Città di Messina non uscirà stravolto da questo mercato estivo e non nasconde le ambizioni in vista della prossima stagione: “L’ossatura della squadra è buona. Abbiamo già comunicato le permanenze di giocatori come Bombara, Cardia, Quintoni e Fragapane, inoltre abbiamo giovani di prospettiva come Silvestri e Munagò. Faremo qualcosa soprattutto in attacco, credo che tra qualche giorno ci dovrebbero essere le prime ufficializzazioni. Con il direttore Cardullo e il presidente Lo Re lavoriamo in simbiosi. Non puntiamo solo alla salvezza, ambiamo ad un campionato tranquillo, in cui ci possiamo togliere qualche soddisfazione, siamo una società a cui piace vincere ma senza essere ossessionati dal risultato”.

La felicità del Città di Messina

Alessandro però non si fa illusioni, conosce bene le insidie che può nascondere un campionato come quello di Eccellenza: “Lo ritengo un salto doppio, spesso è come passare non di una ma di due categorie. Noi partiamo da un vantaggio, cioè che questa società ha sempre agito con grande professionalità, anche in Promozione. La gestione dei calciatori è differente, si deve fare un lavoro più certosino, ci si confronta con società blasonate e seguite dal pubblico”. 

Alessandro poi spiega le ragioni del divorzio da Santino Bellinvia:Avevamo annunciato al mister la riconferma, lui ha chiesto qualche settimana per ponderare questa decisione. Lui magari pensava di cimentarsi in una realtà in cui vi è una sola società e si può contare sul fattore campo, non per niente è stato accostato al Paternò. Ha scelto questa strada, ma ci tengo a sottolineare che Bellinvia mi ha parlato benissimo di questa società, anche se conoscevo già molti componenti visti i miei trascorsi come direttore generale nel 2010”.  

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