A qualche settimana di distanza, il Città di Messina riparte da Palmi. Il direttore generale Giovanni Cardullo presenta la gara inaugurale, rimasta in dubbio per giorni: “Non bisogna sottovalutarla, è una partita particolare perché la Palmese ci arriva dopo due settimane delicate. Hanno voglia di ripartire, noi ce la giocheremo nel migliore dei modi”.
Il derby con l’ACR ha offerto conferme sulla bontà dell’organico peloritano, che pecca però in fase di finalizzazione: “Sono arrivate indicazioni interessanti. Abbiamo fatto molto bene per sessanta minuti. Il gol annullato e l’espulsione di Galesio, apparsa eccessiva, hanno cambiato gli equilibri, con il Messina che ha avuto un atteggiamento diverso in dieci uomini. Siamo soddisfatti del nostro percorso in Coppa, anche se dispiace per il risultato, un po’ immeritato”.
Dal mercato è appena arrivata l’ufficialità del ritorno di Alessandro Bonamonte: “È un ragazzo che conosciamo bene e che abbiamo già avuto in rosa. Lo conosce anche il mister ed è apprezzato da tutto lo staff tecnico. C’era l’opportunità di inserirlo in rosa e l’abbiamo sfruttata, anche perché Princi e Portovenero restano indisponibile. È una pedina duttile, che può ricoprire tanti ruoli”.
L’ultimo innesto sarà rappresentato da Tomas Berra: “Il transfer dall’Argentina dovrebbe arrivare già all’inizio della prossima settimana. Abbiamo avuto rassicurazioni in tal senso. Rappresenta un valore aggiunto in termini di esperienza, avendo già giocato su campi molto caldi in patria. Abbiamo sensazioni piacevoli sulla competitività della rosa”.
Il nodo resta invece l’impianto. Il “Marullo”, contrariamente a quanto emerso nei giorni scorsi, è stato allargato ma non a sufficienza per raggiungere le misure imposte per la serie D da quest’anno dalla Lega Nazionale Dilettanti: “Da Roma è arrivato un primo ok, all’utilizzo in deroga, dal momento che vi è una tolleranza del 4%. Speriamo che anche la Figc possa esprimersi positivamente in tal senso”. La struttura di Bisconte è stata regolarmente omologata per l’Eccellenza. Si è deciso invece di non ampliarla ulteriormente, perché a quel punto non sarebbero state rispettate le prescrizioni relative alle aree esterne al rettangolo di gioco.