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Città, Calcagno sulla promozione in D: “Ci abbiamo sempre creduto. Voglio restare qui”

Novanta minuti dall’ultimo triplice fischio di una stagione trionfale, quella del ritorno in Serie D. A Ragusa il Città di Messina saluterà l’Eccellenza conquistata meno di un anno fa attraverso i playoff di Promozione. Un doppio salto che ha del clamoroso, ma non è affatto casuale o fortuito, bensì figlio della programmazione di una società che ha saputo fare gli investimenti giusti, ma tenendo sempre un occhio vigile al bilancio e affidandosi a quegli uomini che queste categorie le conoscono come il salotto della loro casa.

Calcagno, centrocampista del Città di Messina

Lo staff tecnico guidato dal mister Giuseppe Furnari ha saputo trarre il meglio da un’ottima rosa che però non partiva certamente con i favori del pronostico. Già, quei pronostici che mettevano Biancavilla e Sant’Agata davanti a tutte le altre contendenti, ma tra chi non ha mai dubitato della forza di questo Città di Messina c’è anche il centrocampista Ciccio Calcagno: “Sinceramente è difficile dire dove e quando abbiamo vinto questo campionato. Noi ci abbiamo sempre creduto, questo è sicuro. Fin dal primo giorno ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che non avevamo nulla da invidiare a certe nostre antagoniste che venivano indicate come delle corazzate. Questa consapevolezza è diventata una certezza col passare del tempo. Già nel girone d’andata abbiamo fatto grandi partite, a cominciare dal successo di Giarre, dalla vittoria interna con il Camaro, quella con il Biancavilla, il colpaccio in casa del Sant’Agata e il pareggio di Scordia. Tutti attendevano un nostro passo falso che però non arrivava, le nostre dirette concorrenti non guadagnavano punti nei nostri confronti, anzi, nell’ultimo periodo l’abbiamo incrementato. Credo che nessuno possa mettere in discussione il nostro successo in questa stagione”.

L’esultanza del Città di Messina

E dire che non sono mancate delle critiche, soprattutto per il gioco espresso e per le vittorie arrivate spesso negli ultimi minuti: “Personalmente non mi sono mai interessate queste critiche e come me la pensavano tanti miei compagni di squadra. Quello che ci è sempre interessato è il risultato finale, abbiamo sempre espresso un gioco molto pratico, abbiamo subito pochissimi gol e quindi era più facile per noi ottenere delle vittorie. Furnari? C’è molto del suo in questo successo, oltre che sotto il profilo tattico si è rivelato molto preparato sotto l’aspetto psicologico. Ha creato un gruppo coeso, forte e convinto dei propri mezzi”.

All’orizzonte c’è una Serie D da difendere, ma anche un ruolo importante e conquistato con merito e sudore nel panorama calcistico locale: “Mi piacerebbe vivere la Serie D con questa squadra, ormai mi sento profondamente legato a questa realtà. Però il mio ruolo è quello di calciatore, so che si parla di tanti scenari, tra cui una fusione con l’Acr. Personalmente ritengo che il Città di Messina debba mantenere una propria società. Si è ripartiti tre anni fa dalla Promozione e con grandi sacrifici sono arrivati sin qui, dall’altra parte è giusto che l’Acr Messina resti la prima squadra della città, in grado di ambire ad un ritorno tra i professionisti”.

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