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Il Centro NeMO SUD e il Panathlon International accolgono a Messina Manuel Giuge

Manuel Giuge sta coronando un sogno superando le difficoltà legate alla malattia di cui è affetto. La distrofia muscolare dei cingoli. Un viaggio in auto che parte dal Nord Italia e che fa tappa su tutta la penisola sino ad arrivare, il 16 giugno, a Messina presso il Centro Clinico NeMO SUD. Partner di questa iniziativa di sensibilizzazione è il Panathlon International che ha uno dei suoi club – per altro numerosissimo – proprio nella città dello Stretto. Presidente del Panathlon di Messina è Ludovico Magaudda, professore ordinario di Tecniche didattiche delle attività motorie e responsabile dell’UO di Medicina della Sport dell’AOU Policlinico “G.Martino”.

Centro Clinico NeMO SUD

L’associazione – che ebbe come fondatore e primo presidente, nel 1958, Ferdinando Stagno D’Alcontres – conta più di 130 soci ed annovera tra i suoi iscritti, accanto ai Campioni dello Sport peloritani ed ai dirigenti dei principali enti sportivi, atleti ed arbitri, docenti universitari e scolastici di Scienze Motorie e un folto gruppo di medici “sportivi”. Una volta conosciuta l’iniziativa di Manuel, il professor Magaudda ha subito pensato al Centro NeMO che si occupa proprio di persone affette da patologie neuromuscolari (come quella da cui il giovane è colpito). Giuge infatti sta incontrando, in ogni città italiana in cui fa tappa, persone che come lui lottano contro la malattia. Il suo entusiasmo e la sua voglia di esserci nonostante tutto sono di grande stimolo per coloro che hanno avuto modo di conoscerlo. Il NeMO è l’unico centro clinico, in tutto il sud Italia, a prendere in carico pazienti neuromuscolari attraverso un team multidisciplinare, coniugando sapientemente ricerca clinica ed assistenza. Ecco perché è certamente stato location perfetta per la tappa messinese di Giuge. A dare il benvenuto a Manuel, insieme a Ludovico Magaudda, c’è stato Giuseppe Vita direttore della UOC di Neurologia e Malattie neuromuscolari del Policlinico e Responsabile scientifico di NeMO. L’iniziativa è stata accolta in pieno “spirito NeMO”. Tante le persone, tra pazienti in ricovero e loro familiari, hanno conosciuto il giovane Giuge che ha saputo, in modo esemplare, trasferire messaggi di speranza e coraggio: “Lo scorso anno per festeggiare i miei 30 anni, nonostante le difficoltà legate alla mia malattia, ho preso la macchina e sono partito per raggiungere Capo Nord. Questo viaggio mi ha fatto comprendere che con la forza di volontà e le giuste motivazioni possono superarsi ostacoli che sembrano insormontabili. In tanti mi scrivono per raccontarmi del loro vissuto con la disabilità. Ed una maratona di sensibilizzazione così come questa può essere utile per tante tra loro che, come me, possono vivere con ostacoli dovuti alla malattia… ma che possono essere superati! Io, da solo, non posso salire nemmeno uno scalino. Eppure ho raggiunto Capo Nord ed oggi sono qui in Sicilia al Centro NeMO.”

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