“Il tempo stringe”. Ad ammetterlo è lo stesso Arturo Di Napoli, uomo simbolo del passato calcistico giallorosso, che prova adesso a riscrivere anche il futuro, che resta per la verità un’autentica incognita. C’è grande attesa per l’inizio della nuova settimana che vedrà “Re Artù” protagonista di un doppio incontro. In mattinata il secondo faccia a faccia con il direttore sportivo dell’ACR Messina Fabrizio Ferrigno, che l’ex allenatore del Savona aveva già incontrato venerdì scorso in provincia di Catania, su delega del patron Pietro Lo Monaco, impegnato fuori sede a Milano.
Dovrebbe essere presente anche l’attuale presidente, che dal capoluogo lombardo non è tornato con buone nuove sul fronte della cessione del club. A pranzo Di Napoli incontrerà invece i componenti del gruppo di investitori che vorrebbero subentrare nella gestione della società, per fare il punto sulla trattativa e pianificare le prossime mosse, anche perché mancano ormai appena dieci giorni alla conclusione del mese di luglio e le altre squadre hanno già definito gran parte degli organici e pianificato in ogni dettaglio il ritiro pre-campionato. Tra gli spettatori interessati ci saranno anche Carmelo Picciotto e gli altri promotori del progetto “My Messina”, che hanno apertamente sposato la causa del possibile rilancio del pallone in città, dopo l’inopinata retrocessione tra i Dilettanti.
A dispetto di queste confortanti e lodevoli iniziative, il futuro prossimo dell’ACR resta comunque nebuloso. Dopo mesi di proclami, in cui il disimpegno è stato a più riprese annunciato, in realtà l’attuale proprietà non ha compiuto un solo gesto propedeutico all’effettiva cessione. La situazione debitoria resta sconosciuta e senza questo fondamentale passaggio appare utopistico anche soltanto immaginare una staffetta ai vertici di una società. Fortunatamente dovrebbe essere questione di ore, dopo il deposito degli incartamenti presso la Camera di Commercio, ma i rumors di un passivo che nell’ultimo anno sarebbe aumentato in modo considerevole chiaramente non rappresentano un altro segnale confortante.
Già ad inizio giugno Lo Monaco ha assicurato di avere consegnato il Messina nelle mani del sindaco, ma Renato Accorinti ha replicato di non avere mai ricevuto alcuna comunicazione in merito. Il primo cittadino ha anche provato ad ottenere qualche ragguaglio dal vice-presidente Niki Patti, che ha sempre detenuto la delega relativa ai rapporti con le Istituzioni, ma i vertici della società non hanno mai interrotto il loro lungo silenzio. Ad oltre un mese e mezzo di distanza dalla doppia sconfitta con la Reggina nessuna dichiarazione ufficiale, anche per via del silenzio mediatico imposto dallo stesso Lo Monaco a tutti i dirigenti ed ai suoi collaboratori.
Ovviamente non è stato nominato neppure un advisor o comunque un mediatore in grado di reperire potenziali acquirenti, favorendo l’agognato avvicendamento. Giovanni Di Bartolo sostiene che di eventuali ripensamenti di Lo Monaco vi è traccia soltanto nelle cronache della stampa ma resta innegabile che la proprietà non ha fatto davvero nulla per incentivare la vendita. Nel frattempo la clessidra continua a svuotarsi e si sta disperdendo irrimediabilmente la sabbia della passione di una piazza che pure per decenni ha vissuto a pane e calcio.