Il nuovo allenatore dell’Acr Messina è Michele Cazzarò, alla prima esperienza lontano da casa: “Sono legato al Taranto, dove sono rimasto per tre anni. Nel recente passato ero stato vicinissimo alla Cavese, perché si era accasato lì il presidente Domenico Campitiello, che era stato in Puglia qualche mese prima. Stavo per raggiungerlo, ma alla fine ci è voluto il Messina per staccare questa sorta di cordone ombelicale”.
Con il direttore sportivo Obbedio è stata una trattativa lampo: “Mi ha chiamato giovedì sera, abbiamo parlato un po’ e fatto tutto velocemente. Domenica ero già a Messina, ho incontrato i dirigenti e trovato l’accordo. Antonio è un’enciclopedia, conosce tutti i giocatori del mondo. È molto preparato, ha visto tantissime partite come me”.
Un dirigente che Cazzarò aveva conosciuto anche nel corso della sua carriera da calciatore, caratterizzata da oltre 400 presenze, praticamente tutte tra i professionisti: “Con Obbedio non ci sentivamo spesso ma i contatti non si erano mai interrotti da quando eravamo stati compagni a Pisa, tra il 2003 e il 2004, dove eravamo assieme anche in mezzo al campo. Ho ricordo bellissimi, di un’altra piazza molto blasonata. In Toscana Antonio era come adesso e conosceva già tante dinamiche”.
Nel curriculum di Cazzarò c’è appunto la lunga avventura con i rossoblù: “Con il Taranto ho centrato due volte i playoff e ottenuto un ripescaggio in Lega Pro. Sono stati anni abbastanza positivi, con squadre non allestite su mia indicazione. Essendo la mia città è stato tutto molto più complicato, anche perché c’erano tanta pressione e responsabilità. Ma quando si lavora seriamente non si avverte la paura”.
In precedenza, per quattro anni, Cazzarò aveva allenato la formazione Juniores dello stesso Taranto, da cui però non dovrebbe pescare il Messina in sede di mercato: “Genchi o D’Agostino, a cui sono legato, non si muoveranno dalla Puglia. Penso che il settore giovanile rappresenti un passaggio importante, quasi obbligato. Anche perché gli under sono fondamentali in D”.
Cazzarò ha avallato tutti gli acquisti fin qui formalizzati: “Crucitti l’ho avuto a Taranto e conosco bene le sue potenzialità. Forte era ad Andria, Buono ad Avellino. De Meio è un buon quinto di difesa, ha gamba e attacca lo spazio. Ha fatto benissimo nella Vastese. Dei messinesi Fragapane e Saverino me ne hanno parlato bene e Alessandro in particolare l’ho visionato. So che ha fame e cattiveria”.
La presenza di Crucitti imporrà il trequartista alle spalle delle punte: “Il 3-4-1-2 è il mio modulo preferito e non vorrei cambiarlo. Soltanto in corso d’opera potrebbe variare qualcosa, magari a seconda dell’avversario. Stando fermo ho visto tantissime partite ma d’altronde tanti allenatori bravi sono spesso senza squadra. Il mercato? Potrebbero esserci qualche novità già nel weekend ma ne arriveranno soprattutto la prossima settimana”.
Per Cazzarò il girone I rappresenterà una novità: “Non cambia nulla e non penso troppo alla composizione e alle squadre che troveremo. Meglio guardare a noi. Sono tutti uguali e difficili, perché sale sempre soltanto una squadra. In più essendo noi il Messina tutti raddoppieranno le energie, giocando contro di noi la partita della vita”.