Sei reti e tante indicazioni positive per il primo Acr Messina. Dopo la prima recita stagionale, il tecnico Michele Cazzarò commenta il suo esordio da allenatore alla guida di una squadra diversa dal “suo” Taranto: “Soltanto come allenatore è la prima esperienza lontano da casa, ma come calciatore sono sempre stato ben distante dalla Puglia”.
La squadra è apparsa imballata dopo l’allenamento mattutino e i durissimi carichi imposti dal preparatore atletico Giovanni Saffioti: “È normale avere le gambe pesanti, va bene così. Ci sono state indicazioni confortanti dagli under, anche se alcuni ragazzi devono ancora migliorare. Dopo una settimana di lavoro non si può chiedere la luna. Anche se io sono abituato a pretendere tanto, come credo anche il nostro preparatore. Da me stesso voglio sempre di più e quindi farò lo stesso anche con la squadra”.
Da domenica l’Acr cambierà campo, spostandosi sul terreno fin qui utilizzato dalla Viterbese: “A Montepulciano c’è una struttura più grande, ma ricordiamo che giochiamo pur sempre in serie D e troveremo tanti campi peggiori. Non è certo un problema il fondo di Sarteano, peraltro condizionato dal maltempo nelle ultime settimane”.
Obbedio e Cazzarò hanno costruito il Messina intorno a Crucitti, che al di là della tripletta e dell’assist è sembrato già straripante. Il trequartista sarà una costante ma il primo test è stato l’opportunità per testare leggere varianti, come il 3-4-2-1 dei primi 45′ e il 3-5-1-1 della ripresa. “Questa fase della stagione serve proprio a sperimentare. Il nostro modulo è questo, di certo non stravolgeremo la base di partenza”.
Dal mercato, che chiude soltanto a metà settembre, è lecito attendersi ancora novità e Cazzarò non si nasconde: “Mancano almeno tre o quattro over e qualche under, ma c’è tanto tempo. Vedo che tante altre squadre non si sono ancora mosse con decisione. Il mercato è un po’ fermo, dobbiamo aspettare anche noi”.
Impossibile quindi individuare le annunciate protagoniste: “Non conoscendo neppure i gironi, è prematuro esporsi. Alla fine sarà sempre il campo a parlare e dire quale sarà la squadra da battere. E se ci sarà il Palermo, giocheremo anche contro di loro”.
Inevitabile soffermarsi sull’impegno sostenuto dalla proprietà, sullo staff dirigenziale ereditato dal Camaro e sulla decina di irriducibili, provenienti dal Lazio e dalla Lombardia, che a fine gara hanno posato con Cazzarò per uno scatto ricordo: “L’organizzazione è fantastica e non ci manca davvero niente. I tifosi sono straordinari e hanno davvero una passione incredibile. Altrimenti non farebbero così tanti chilometri per una semplice partita amichevole. Siamo contenti perché così non ci sentiamo mai soli, anche se siamo molto distanti dalla Sicilia”.