Il Catania è sempre più vicino al baratro. La Procura della Repubblica ha infatti avanzato presso il Tribunale etneo il ricorso per la dichiarazione di fallimento del club. Il 25 maggio è prevista un’udienza in cui la stessa Procura chiederà in via d’urgenza la nomina di un Cda formato da amministratori nominati dal Tribunale in sostituzione di quelli attualmente in carica. Il debito accumulato negli ultimi cinque anni è lievitato da 4,5 a oltre 15 milioni di euro. Il futuro è adesso appeso ad un filo, con la scomparsa dai quadri professionistici che pare quasi inevitabile. La squadra guidata da Cristiano Lucarelli, prima dello stop per l’emergenza Covid-19, era sesta in classifica nel girone C di Lega Pro. Nei giorni scorsi, però, i giocatori rossazzurri avevano specificato in una lettera di non aver ricevuto gli stipendi di gennaio e febbraio e, dopo essere stati peraltro costretti a lasciare le residenze a Torre del Grifo, di aver messo in mora la società.
“Gli appelli ripetutamente lanciati alla proprietà del Calcio Catania a salvare la matricola originaria – scrive in un comunicato il sindaco di Catania, Salvo Pogliese – sono purtroppo caduti nel vuoto col solo risultato di avere aggravato il pesantissimo onere debitorio e obbligato l’intervento della magistratura penale. Un atteggiamento che non spetta a noi giudicare, ma che valutiamo come gravemente irrispettoso nei confronti dei 74 anni di tradizione calcistica che hanno tenuto viva la passione di generazioni di catanesi per la maglia rossazzurra.
Non c’è altro tempo da perdere. Con un sussulto di dignità, si dia subito una svolta alla guida societaria, per salvare la matricola 11700 che alimenta un viscerale attaccamento ai colori rossazzurri che rappresentano qualcosa di più di un simbolo della nostra città. In quella storia sportiva, sofferta e tribolata, c’è la nostra storia di catanesi che non mollano mai e non si rassegnano all’ingiustizia e alla sconfitta. Si definiscano subito i negoziati per garantire un futuro certo al Calcio Catania e alle centinaia di lavoratori che vi orbitano, cedendo la Società a chi faccia un’offerta utile, prima che sia troppo tardi. Di fronte all’unica offerta della cordata, se così dovesse essere, si valuti quella e si faccia presto: il tempo è scaduto. L’Amministrazione Comunale sarà a fianco di chiunque salverà la matricola 11700 con un progetto serio di autentico rilancio. Noi ci siamo e ci saremo”.
La cordata a cui fa riferimento il primo cittadino fa capo all’ex tecnico Maurizio Pellegrino e al segretario generale della Fidal, Fabio Pagliara che potrebbe presto formulare un’offerta per rilevare la società e tentare il disperato salvataggio al fine di scongiurare la ripartenza del Catania dal calcio dilettantistico.