Giacomo Modica guiderà il Messina per il secondo campionato consecutivo partendo dall’inizio: negli ultimi vent’anni ci sono riusciti soltanto Bortolo Mutti e Gaetano Catalano, che quest’anno ha sfiorato una meritata promozione in serie D, chiudendo con il Pro Favara la stagione al secondo posto e poi con l’eliminazione nella fase nazionale per mano del Pompei, nonostante un doppio pareggio. “Per quello che ha fatto Modica meritava la conferma. Ha svolto un buon lavoro, è un allenatore preparato ed esperto. Credo sia il tecnico giusto per Messina. Quest’anno si è sofferto meno rispetto al passato, in cui si era arrivati alla fine sempre con l’acqua alla gola”, sottolinea l’allenatore della squadra agrigentina.
Catalano a Messina nel 2013 firmò la promozione in C: “I ricordi sono indelebili, anche per i tifosi. Fu un anno davvero bello e soddisfacente, in cui ho allenato grandi uomini e calciatori: tanti di loro li sento ancora. La stagione successiva è stata particolare e i rimpianti ci sono. La squadra fu costruita con tanti stranieri e giovani inesperti e poi cambiata quasi totalmente. Quando sono andato via la società se n’è resa conto e ingaggiò altri dieci giocatori, regalandosi un finale strepitoso”.
Nel Messina promosso in C fu protagonista per metà stagione anche Agatino Chiavaro, adesso in lizza per il ruolo di direttore sportivo: “Quell’anno è stato sfortunato. Iniziò bene, poi un presunto problema cardiaco lo ha tenuto fuori nel girone di ritorno, in cui rimase comunque sempre vicino alla squadra. Oggi ha intrapreso la strada per lui più indicata. Conosce tanta gente e il calcio, è preparato, ci sentiamo spesso per confrontarci. Ad Acireale ha fatto bene: è giovane, ha voglia di emergere. Messina potrebbe essere la piazza giusta per lui, sarebbe una possibilità importante per iniziare un percorso e una carriera per cui è portato”.
Il Messina da quindici anni fatica ad emergere: “È un peccato dovere inseguire sempre salvezze sofferte, manca il salto di qualità che tutti si aspettano. Dovrebbe stare in altre categorie, merita tanto. Servirebbe un aiuto per alzare l’asticella, l’impegno di Pietro Sciotto probabilmente non basta. Anche la gente risente degli obiettivi: si potrebbe programmare qualcosa in più e puntare almeno ai playoff”.
Alle porte c’è una Lega Pro competitiva: “Il Trapani è strutturato bene e potrà disputare un buon campionato anche se per la vittoria finale vedo sempre Catania, Avellino e Benevento. Sarebbe bello vedere lì in mezzo anche il Messina. Lo Monaco? Ho letto che dopo Novara potrebbe supportare anche la Vibonese, dopo gli anni di Milazzo e Messina”.
È in bilico invece il Sant’Agata: “Non me lo aspettavo dopo tre anni sempre in zona playoff. Il titolo è in vendita e non credo ci siano acquirenti in provincia. Sarebbe un peccato perdere una società che lavorava con i giovani grazie a dirigenti competenti. La mancanza di fondi ha portato a questa scelta. Milazzo è un’altra piazza importante, con tanti anni di C e D alle spalle, che sta vivendo un periodo complicato, anche se quest’anno finalmente ha giocato le fasi regionali dei playoff. Al Sud è complicato per tutti”.
Il Pro Favara ha vinto 24 gare su 30, chiudendo al secondo posto, con ben 20 punti di margine sulla terza, ma ha dovuto arrendersi: “Dispiace perché potevamo conquistare la promozione. C’è stato qualche errore e anche infortuni che abbiamo pagato. La Nissa ha giocato un campionato strepitoso. Ci abbiamo provato anche nei playoff, il Pompei nelle due partite è stata anche un po’ fortunato. Siamo usciti senza perdere, sprecando le migliori occasioni”.
I campani si sono imposti anche contro il Modica nella prima finale nazionale: “Sono una squadra forte, quadrata, esperta, con giocatori di categoria superiore. Credo che andranno loro in D, anche perché giocano in un campo di dimensioni ridotte, complicato per gli avversari. Dispiace perché un’altra siciliana in D sarebbe importante. Personalmente non conosco invece il mio futuro. Ho avuto qualche chiamata dalla serie D e sto valutando. Risentirò in settimana la mia società”.