“Questa promozione è anche di Catalano”. Nel post-partita della sfida tra Messina e Sorrento, che ha sancito matematicamente l’approdo in Lega Pro unica, non sono mancati i riferimenti all’ex tecnico giallorosso. Un messinese autentico, rimasto nel cuore di tutti. “Ringrazio per il pensiero la famiglia Lo Monaco, il presidente Torrisi, il direttore Ferrigno e Grassadonia che non conosco personalmente ma ha speso belle parole nei miei confronti” ha detto Catalano replicando ai messaggi d’affetto. Segno di rapporti umani, consolidati negli anni, che vanno al di là del calcio e dei suoi meccanismi.
La sua esperienza in panchina, cominciata nell’estate 2012 e contrassegnata dalla splendida promozione tra i professionisti, raggiunta nel maggio 2013 al culmine del testa a testa con il Cosenza, si era chiusa all’indomani del tonfo casalingo con la Vigor Lamezia (1-4) dell’1 dicembre. Riavvolgendo il nastro l’ex allenatore del Messina ha analizzato le problematiche emerse in quattordici settimane vissute tra mille difficoltà. “C’è sicuramente tanto rammarico per com’è andata la prima parte di stagione, ma questo è il calcio. Intanto abbiamo pagato dazio per gli infortuni che ci hanno letteralmente bersagliato. A volte diventava davvero dura comporre l’undici titolare, non avevo praticamente alternative. Maiorano di fatto non c’è mai stato e anche Corona, Bolzan e Guadalupi in quel periodo hanno accusato seri guai fisici. Inoltre i 7-8 punti persi per strada per tanta sfortuna nei minuti finali hanno condizionato il nostro cammino”.
“Si è passati da un torneo esaltante, per la promozione tra i professionisti – prosegue Catalano – alla delusione per una partenza in Seconda Divisione che non è stata certamente delle migliori. Al di là delle varie vicissitudini che ci hanno colpito forse ad inizio stagione era stato un po’ sottovalutato il livello del campionato. Le cose non sono andate per il verso giusto e dopo la partita con la Vigor Lamezia la società ha ritenuto evidentemente di dover cambiare l’allenatore. Sono però contento che il Messina abbia raggiunto il suo obiettivo, lo meritava anche la città. Pian piano il direttore Lo Monaco porterà la squadra ancora più in alto, tenendo fede a quanto promesso”.
La sessione invernale della campagna trasferimenti la vera svolta della stagione dei giallorossi. In tanti, tra i giocatori arrivati nel corso del mercato estivo, non avevano infatti convinto nella prima metà del campionato. “Il Messina meritava questa promozione ed ha raggiunto il traguardo grazie ad un girone di ritorno da prima della classe. A gennaio la dirigenza ha operato degli acquisti mirati per rafforzare la squadra che necessitava di innesti di spessore in ogni reparto. Si sono resi conto delle lacune evidenziate fino all’ultima gara dell’anno di Martina Franca e hanno saputo dove intervenire, potenziando la rosa con elementi di qualità, quantità e grande personalità, a cominciare da Pepe, D’Aiello e Squillace”.
Ferreira, autentico uomo-mercato dopo aver disputato un torneo da urlo, è uno dei giocatori a cui è rimasto più legato. “Pedro è un giocatore importante, lo aveva già dimostrato l’anno scorso, specie nella seconda parte di campionato. E’ un ragazzo serio, con grandi qualità, che ha trovato l’ambiente giusto per esplodere. Per lui a Messina si è trattato di un bel trampolino di lancio, adesso ha tanti estimatori in chiave mercato”.
Cosa c’è, invece, nel futuro di Gaetano Catalano ? “Il passato è passato, adesso guardo avanti e cerco di capire cosa potrà accadere nei prossimi mesi. C’è stato qualche contatto, ma attendo la fine dei campionati. La mia volontà è quella di ripartire da una società con un progetto importante”.