Giovambattista Catalano è stato i principali protagonisti della stagione dell’Acr Messina, capace perlomeno di risollevarsi dopo il secondo inizio da horror, frutto di un’estate di ritardi.
Il futuro del fantasista è però ancora da decifrare: “Ho ricevuto tante offerte dalla C e dalla D. Sono in attesa, anche perché soltanto adesso si sta iniziando a lavorare seriamente sui nuovi organici. Dalla prossima settimana, con le scadenze relative alle iscrizioni, avremo un quadro più chiaro. Le possibili protagoniste in D? Turris e Corigliano”.
Tra Roccella e la città dello Stretto sono arrivate otto reti, due in più della stagione precedente, mentre in una carriera da quasi 180 gettoni in precedenza il 25enne catanzarese aveva giocato spesso in posizione più arretrata: “A livello personale sono molto soddisfatto. È stata la mia annata migliore, sia come gol realizzati che per gli assist ai compagni. Ho aiutato la squadra a centrare l’obiettivo salvezza. Ho firmato con il Messina a nove punti. Sinceramente era impensabile andare oltre”.
È mancata la ciliegina finale, che avrebbe potuto essere rappresentata dalla Coppa Italia: “Siamo contenti per il cammino intrapreso da gennaio a maggio. Abbiamo sostenuto un ritmo da playoff. Peccato perché abbiamo giocato bene in finale, ma sono partite secche in cui l’episodio è decisivo. In questo caso ha pesato il gol in avvio e poi abbiamo mancato il pareggio”.
La permanenza è arrivata grazie allo spirito e all’unione dello spogliatoio: “È stato merito del grande gruppo che si è formato. Ci sentiamo tutti, anche per le vacanze. Ho sentito sia Biagioni che Infantino. Con i social d’altronde è facile restare in contatto”.
Il futuro sarà lontano da Messina? “Devono ancora scegliere direttore sportivo e allenatore. Non essendoci nulla di chiaro ancora, non ho avuto alcun contatto. Farebbe piacere rimanere, sono molto legato alla città. Sinceramente guardo prima dove sono stato bene, poi la categoria e l’aspetto economico. Sono contentissimo di questo 2019 e i tifosi mi hanno manifestato grande affetto”.
In riva allo Stretto nasce peraltro un inedito dualismo, che riporta alla memoria quanto accaduto qualche anno fa e accende un clima da derby. “Spero sia la volta buona per pianificare bene e disputare un campionato di vertice. Ho seguito un po’ cosa è accaduto, so che il Città di Messina cambierà nome e proprietà. Li allenerà Massimo Costantino, che era con me alla Vigor Lamezia. Gli faccio un grande in bocca al lupo, ma per me il Messina resta l’Acr”.