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Castellacci: “Di casa in Sicilia. Rossi guarito, ma scelte difficili per il ct”

Dall’attuale momento della medicina alle prospettive dell’Italia ai prossimi Mondiali in Brasile. L’incontro con il responsabile dello staff medico dell’Italia, Enrico Castellacci, presso il Poliambulatorio Orice di Milazzo, ha fornito interessanti dettagli in ogni ambito. Nativo di Portoferraio, dopo essersi laureato in Medicina all’Università di Pisa si è specializzato in Ortopedia e Medicina dello Sport fino a diventare Direttore del Dipartimento di Traumatologia dello Sport presso l’Ospedale di Lucca. La sua carriera di medico sportivo nel calcio professionistico ha avuto inizio nel 1988 alla Lucchese, allenata all’epoca da Marcello Lippi. Passato all’Empoli in Serie A, Castellacci assunse nel 2006 l’incarico di responsabile dello staff medico dell’Italia sino alla vittoria del Mondiale in Germania. Dopo una parentesi di due anni è tornato con gli azzurri nel 2008. “Mi ritengo ormai di casa in Sicilia e presso un centro professionalmente avanzato come il poliambulatorio Orice di Milazzo” ha esordito il prof. Castellacci. “Mia mamma, inoltre, è siciliana. Ho qualcosa evidentemente anch’io nel dna e quando posso vengo dunque nell’Isola. Sono un chirurgo ortopedico e il ramo che mi affascina di più è ovviamente quello legato alla traumatologia dello sport”.

Castellacci con Chiellini
Castellacci con Chiellini

All’orizzonte il Mondiale brasiliano. Quali le aspettative per l’Italia di Cesare Prandelli ? “Quando si affronta una competizione così importante come un Mondiale c’è sempre un certo impatto mediatico. Le aspettative sono elevate, in quanto l’Italia ha vinto quattro titoli mondiali nella sua storia e recita un ruolo di primo piano. Non dimentichiamo che soltanto il Brasile ha fatto meglio di noi. Quella attuale è una buona Nazionale, guidata da un grande ct come Cesare Prandelli, con un staff di preparatori validi ed un buon nucleo di giocatori. Ci sono Nazionali più forti delle nostre, come ha detto Prandelli, ma possiamo competere con le più forti. Speriamo di affrontare al meglio questo Mondiale, tenendo conto che il girone eliminatorio (con Inghilterra, Uruguay e Costarica, ndr) non è dei più agevoli”.

Uno dei tasselli più importanti dell’Italia in fase di qualificazione è stato certamente Giuseppe Rossi. L’attaccante della Fiorentina è appena tornato dopo un lungo stop e le sue condizioni hanno a lungo tenuto in apprensione il gruppo azzurro. Castellacci fa il punto della situazione. “Giuseppe è sufficientemente guarito, ma non è ancora al 100%. Ovviamente le valutazioni finali le farà Prandelli che dovrà già a breve rendere nota la lista dei 30 convocati, da ridurre in un secondo momento a 23. In ogni caso sarà una decisione difficile da assumere. Giuseppe, inoltre, è un ragazzo stupendo”.

L’auspicio è che possa ripetersi il precedente di Totti, rientrato nel 2006 in tempo per disputare i vittoriosi Mondiali di Germania. “Nel caso di Francesco, però, erano diversi il tipo di lesione ed i tempi in cui avvenne l’infortunio. Quella volta Marcello Lippi rischiò portandolo in  Germania ed ebbe ragione. Non sono si tratta mai di scelte facili, vanno sempre valutate a fondo”.

Castellacci e Pirlo
Castellacci e Pirlo

Collaborando con  il Guanghzou Evergrande, allenato da Marcello Lippi e con in rosa da qualche mese anche Alessandro Diamanti, Castellacci ha aggiunto un’altra esperienza importante al proprio bagaglio. “In Cina ho trovato un mondo affascinante ed un calcio che sta crescendo in maniera esponenziale. Le squadre cinesi adesso possono competere anche con le europee. Il club di Lippi sta andando bene, ha vinto anche la Champions asiatica. Io svolgo le mansioni di consulente e mi reco lì 5-6 volte l’anno. Si tratta davvero di un’esperienza esaltante”.

La chiosa finale è sul momento della medicina e sulle difficoltà di questi tempi nella ricerca. “La crisi economica colpisce tutti ed anche il settore della ricerca viene ovviamente ostacolato. Contrariamente a quanto si pensi in Italia ci sono però ottimi ricercatori, magari non pubblicizzati a dovere, ma che danno quotidianamente prova del loro lavoro. Il gap economico penalizza, ma non si può recedere da ciò che si vuole ottenere ed è importante che le istituzioni si rendano conto del valore della ricerca. Sono stato un precursore dei trapianti di cellule staminali per la cartilagine. Interventi che non creano polemiche e che nei giovani hanno dato già risultati eclatanti”.

L’intervista video con il prof. Enrico Castellacci:

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