Certezze e ottimi prospetti per il futuro. Tra gli assistiti di Maurizio Casilli c’è l’imbarazzo della scelta, così anche per lui è arrivato il momento di tirare le somme di questo primo scorcio di stagione che sta vedendo molti dei “suoi” giocatori tra i protagonisti.
Il fiore all’occhiello è indiscutibilmente Giovanni Ricciardo, autentico uomo simbolo della rinascita del calcio a Cesena, piazza prestigiosa che fino a poche stagioni fa ospitava la massima serie ma che è ripartita con orgoglio ed entusiasmo dalle ceneri del dilettantismo, dopo un inopinato fallimento. L’ex centravanti di Igea Virtus, Melfi, Milazzo e Rende, originario del centro messinese di Ficarra, è il nuovo idolo del “Dino Manuzzi”.
Ricciardo segna a ripetizione trascinando i bianconeri, per la gioia del proprio procuratore: “Ci tengo a ringraziare Angelo Rea, che ha fatto sì che l’operazione andasse in porto. Adesso tutti stanno vedendo che tipo di giocatore è Giovanni, ma prima di tutto che tipo di ragazzo sia. Stiamo parlando di un professionista serio, che forse per qualcuno a Cesena rappresenta una sorpresa, considerato anche la qualità dei giocatori arrivati in Romagna questa estate, ma non per me. Ricciardo sta dimostrando di non sentire il peso di una maglia importante. E’ esploso in una piazza importante, che sta rinascendo calcisticamente. Il gol in rovesciata realizzato la scorsa settimana è finito anche sulle televisioni nazionali. Cesena non ha nulla a che fare con la D, nell’ultima partita casalinga c’erano 11mila spettatori. Lui è molto legato a Messina, è un peccato che non ci sia stata l’occasione per concretizzare il suo approdo in maglia giallorossa”.
In casa Acr Messina si guarda invece alle prestazioni di Pasquale Porcaro: “Credo che domenica scorsa in casa della Turris sia stato il migliore in campo. Il Messina ha avuto delle difficoltà in questo inizio di stagione, ma credo che lui sarà uno dei simboli del rilancio della formazione giallorossa da qui ai prossimi anni. Dispiace per le tante critiche al presidente Sciotto, ha commesso alcuni errori come chi inizia a fare calcio a questi livelli in piazze importanti, ma è una persona per bene e garantirà un futuro al Messina”.
In Serie D continua a fare la differenza Giuseppe Madonia, anche quest’anno tra i punti di forza dell’Acireale: “Stiamo parlando di un giocatore unico, che a 36 anni fa ancora la differenza in Serie D ma che tecnicamente non ha nulla da invidiare a chi milita tra i professionisti. E’ rimasto ancora molto legato a Messina, ricorda con piacere la doppietta nel derby con il Catania, ha fatto 8 gol in una stagione piena di difficoltà. Quella con il Messina è una sfida che vive sempre in modo particolare, se vince gioisce sempre a metà”.
Questa stagione, per Casilli, può rappresentare quella del rilancio di Edoardo Vona, tra i più positivi in questo avvio complicato dell’Igea Virtus: “Non penso che il cambio di allenatore rappresenterà un problema, è un giovane di sicuro avvenire la cui carriera è stata rallentata dagli infortuni. Fino a due stagioni fa giocava tranquillamente in D. Credo che qualsiasi squadra che punti a fare un campionato di vertice in D o a certi livelli in Serie C possa cercarlo, sarà uno dei nomi che sentiremo circolare tra dicembre e gennaio”.
In Eccellenza, Biondo e Cannavò stanno facendo la voce grossa nel Sant’Agata e nel Licata, due big che si contenderanno fino all’ultimo il successo nel girone A: “In entrambi i casi ha prevalso la credibilità della società e del progetto sportivo. Il Sant’Agata è una società seria composta da persone che sanno di calcio. Su Biondo c’è poco da dire perché un giocatore che fa la differenza. Cannavò è un bomber unico, sono contento per il presidente Massimino che è una persona eccezionale e che merita ogni tipo di soddisfazione”.