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Messina

Casilli: “L’Acr lotterà per il vertice, il Fc può fare bene. È una D competitiva”

L’Acr dimenticherà in fretta il traumatico esordio in Coppa Italia. Ne è convinto il procuratore messinese Maurizio Casilli, con il quale abbiamo fatto il punto sul torneo di D ormai alle porte: “La sconfitta con il Marina di Ragusa vale poco, la squadra è costruita per il vertice. Da Crucitti mi aspetto tanto, può rappresentare l’ago della bilancia, soprattutto se dovesse ripetere le performance dell’anno scorso. È un numero dieci importante, può e deve fare la differenza. Fragapane e Bossa da messinesi spero possano ritagliarsi un ruolo importante”. 

Over di spessore ma anche tanti stranieri invece per il Fc: “È una formazione quadrata, che può disimpegnarsi bene. L’ultimo arrivo, il brasiliano Dambros, è un ottimo profilo. Vincere non è mai facile, ma hanno dei buoni under e possono togliersi delle soddisfazioni. L’augurio è che entrambe le squadre possano essere protagoniste, Messina ha bisogno di grande calcio”. 

Antonio Crucitti
Antonio Crucitti in azione nell’amichevole con la Juniores (foto Giovanni Isolino)

La truppa allenata da Massimo Costantino esordirà contro il Licata, nel quale sono presenti ben otto calciatori legati a Casilli, ovvero Rizzo, Gallon, Porcaro, Biondo, D’Amico, Cannavò, Cassaro e Ingrassia: “Per ironia della sorte moltissimi miei assistiti sono finiti lì. Ringrazio il presidente Massimino, che ha scelto gente affamata, che ha voglia di fare risultati. Ha dato seguito all’ultima splendida annata, aggiungendo calciatori vogliosi di riscatto. Si sono presentati subito con il gol i messinesi Biondo e Cannavò. Possono fare bene, hanno trascorsi non indifferenti”. 

Il campionato si annuncia più tosto rispetto a un anno fa, quando in tanti tirarono i remi in barca in anticipo, di fronte ai grandi investimenti del Bari: “Non è un torneo facile, è più competitivo di un anno fa. Il Marina di Ragusa si è affidato a Cesare Sorbo, che mastica calcio. Palmese e Cittanovese hanno puntato sui giovani, ma Franceschini è tra i migliori tecnici del girone. Il Castrovillari ha Sasà Marra, il Corigliano dei tanti ex messinesi si farà rispettare”. 

Carbonaro
Carbonaro contesta un fischio arbitrale (foto Carmelo Lenzo)

L’attaccante Giovanni Ricciardo, affiancato proprio al Fc nel corso del mercato, è già un leader a Palermo: “Siamo felici di avere sposato un progetto importante. È un onore che ci abbiano scelto, non si poteva mettere in discussione. È pur sempre la quinta città d’Italia, che aveva campioni come Dybala e Cavani in rosa. È stato presentato davanti a 20mila spettatori e le sue gare potrebbero essere trasmesse in diretta su qualche network nazionale. Non credo si debba aggiungere altro”. 

Chi non tornerà invece da calciatore nella sua Palermo è l’attaccante Giuseppe Madonia: “È più integro di alcuni giovani e l’anno scorso ha giocato 37 partite su 38. Un anno molto positivo a livello di risultati, con sei gol e 14 assist. Anche Manfrellotti ne ha beneficiato. Non vorrebbe allontanarsi da casa, cerca un progetto serio. Il sogno rimarrebbe Palermo, coltiviamo ancora la speranza. Può ancora fare la differenza. In fondo due anni fa era titolare a Francavilla, in Lega Pro”. 

Madonia
Madonia in azione nel match tra Messina e Cosenza (foto Vincenzo Nicita Mauro)

Tra le big di D ci sarà il Casarano di Dall’Oglio e del ds Pitino: “Spero che Maurizio, nonostante la concorrenza spietata, possa essere protagonista. Costruita da una società, uno staff tecnico e un direttore di primissimo livello, la squadra potrebbe essere protagonista assoluta nonostante un girone molto competitivo”. 

In conclusione, una panoramica sugli altri calciatori vicini a Casilli: “Pitarresi spera di essere protagonista a Picerno, Aprile dopo Acireale è in Toscana con il Ghivizzano per ripetersi. Caccetta a Pagani spera in un anno da protagonista e il gol a Bari è di buon auspicio. Grandi a Vicenza può consacrarsi dopo due stagioni da titolare in C. Paterniti ha scelto una piazza importantissima come Agrigento, che non è da Eccellenza e punta alla promozione. Priola infine, dopo duecento partite in sette anni, merita un’opportunità”. 

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