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Casella: “Alla Messana ambiente splendido. Il professionismo? Che rammarico”

Un ragazzino di 38 anni che non ha nessuna intenzione di smettere. È la Messana l’ultima sfida di Roberto Casella, perché continuare l’attività agonistica per un classe ’82 non è roba da tutti. Una carriera lunga, che proprio in questa stagione ha raggiunto il ventesimo anno. Di tempo ne è passato da quel campionato di Eccellenza 1999-2000 vissuto con la maglia del Real Messina e concluso con tre reti in dieci presenze. Nel mezzo tante avventure, soprattutto in Eccellenza, tra cui quelle con Orlandina, Camaro e Acireale, ma anche l’esperienza nel dilettantismo laziale con il Cantalupo.

Roberto Casella
Roberto Casella, un elemento di grande esperienza per la Messana

Per il bomber messinese l’apice è stato raggiunto nella stagione 2007-08 con l’esperienza tra i professionisti nellIgea. In giallorosso, Casella realizza due gol in ventidue partite. Da qualche mese Casella è alla corte di Michele Lucà, dimostrando di saper fare da chioccia ad un gruppo molto giovane: “Alla mia età non cerchi progetti vincenti, ma seri e stimolanti e quello della Messana lo è. Sono stato contattato da Lele Rigano e Ciccio De Luca che a campionato iniziato mi hanno chiesto se avessi ancora voglia. Sono felice di avere accettato. Mi sono voluto mettere in gioco ancora una volta, ho visto che l’inattività aveva provocato qualche chiletto di troppo e il richiamo del campo ha prevalso tu tutto. Sto avendo a che fare con una società seria e appassionata, fatta di persone competenti, che trasmettono entusiasmo”.

Roberto Casella
Roberto Casella ai tempi del Città di Messina

E dire che la partita della svolta per la Messana è coincisa proprio con la vittoria a Valdinisi, arrivata nonostante l’espulsione di Casella: “Almeno sono stato determinante per la vittoria… Scherzi a parte, quella vittoria per noi è stata decisiva. Il campionato si è interrotto proprio nel nostro miglior momento, ci eravamo tolti belle soddisfazioni come vincere in casa del Milazzo. Lo score che abbiamo ottenuto nelle ultime uscite ufficiali non mi sorprende. Quando sono arrivato e la squadra era nelle zone basse della classifica, fin dai primi allenamenti mi sono domandato come questo fosse possibile. Abbiamo una rosa composta da ragazzi veramente in gamba, forti tecnicamente e ben guidati in panchina. Io cerco di dare una mano sia sotto l’aspetto tecnico che gestionale. Sono il più grande della squadra e non di poco, se contiamo che la rosa è composta da ragazzi nati tra il ’96 e il 2000. Ma è un gruppo sano, fatto da ragazzi per bene e questo rende tutto più semplice ma anche bello”.

Roberto Casella
Il penalty trasformato da Roberto Casella nella gara tra Città di Messina e L’Iniziativa

Il grande rammarico rimane il non aver insistito nel calcio professionistico: “Ho sempre cercato di mettere il calcio dopo lo studio e il lavoro. Ho avuto l’opportunità di giocare tra i professionisti con l’Igea Virtus, mister Castellucci credeva molto in me. Nonostante tutto ho sempre cercato avventure che mi consentissero di far combaciare tutti gli aspetti della mia vita. Ho avuto anche esperienze nel Lazio, dove il mio lavoro mi ha portato per qualche tempo. A distanza di anni dico che, probabilmente, rimpiango il non aver creduto di più nella possibilità di stare in modo stabile tra i professionisti”.

Per Casella tanta Eccellenza e Promozione, categorie che sono molto cambiate rispetto a qualche anno fa: “Sicuramente le società dispongono di un potenziale economico diverso. Venti o quindici anni fa anche tra i Dilettanti le società potevano garantire certi importi ai giocatori, questo aumentava lo stimolo ma anche le pressioni da parte dei dirigenti. Oggi chi gioca in Eccellenza o in Promozione cerca di vincere principalmente per spirito di squadra, senza pensare ad un ritorno economico. Però, a loro volta, i ragazzi ovviamente si concentrano di più sullo studio o sul lavoro. Io ritengo che molti ragazzi dotati di talento, se stimolati e messi nell’ambiente in cui sono cresciuto io, possano migliorare e fare la fortuna di parecchie società”.

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