Carmen Sergi si gode il sole quasi estivo di questi giorni dopo una stagione lunga, dispendiosa sotto il profilo delle energie fisiche e psicologiche ma anche soddisfacente. Con la società calabrese del Volley Torretta ha trovato l’ambiente ideale per esaltare le sue doti di combattente e ritrovare nuovi stimoli. Peccato per quel sogno promozione in B2 svanito proprio dopo gara 3 della finale play off. Ma l’esito di un incontro non può certo cambiare la valutazione di una stagione vissuta da lei e dalle sue compagne da protagoniste. “Il bilancio della nostra stagione non può che essere positivo se guardiamo il percorso complessivo fatto in questi mesi. Siamo arrivati fino in fondo in entrambe le competizioni cui eravamo impegnate, il campionato di serie C e la Coppa Calabria. Nelle finali play off abbiamo esordito vincendo gara 1 ma ci è mancato forse il colpo di coda per chiudere la contesa nelle due sfide successive. Alla fine penso che dobbiamo essere contente di quello che si è costruito in questi mesi, abbiamo dato fondo ad ogni energia in campo senza mai risparmiarci”.
Cosa ti ha spinto a varcare lo stretto e provare questa nuova esperienza con il Torretta. “Faccio una premessa doverosa dicendo che questa non è la prima volta che indosso la maglia di una squadra calabrese. Sulla mia decisione hanno influito direi la validità del progetto della società che puntava a un torneo di primo piano per ritornare in B2 e il rapporto di stima con l’allenatore Luca Scandurra che peraltro conoscevo dai tempi della stagione comune a Santo Stefano”. Una scelta a conti fatti che si è rivelata azzeccata come lei stessa ci racconta. “Sono stata benissimo qui, ho trovato un ambiente positivo e caloroso, una società ben organizzata che ci è stata sempre vicina nel corso della stagione, un pubblico da palcoscenici superiori. Fin dal primo giorno mi hanno fatto sentire di casa”.
Impossibile non chiederle una sua impressione sul livello generale del campionato calabrese. “Un torneo allo stesso tempo competitivo e logorante. Nella parte alta della classifica il livello tecnico era veramente elevato perché vi erano quattro- cinque squadre con forti potenzialità ed elementi di esperienza in serie superiori, vedi Polistena, la Pallavolo Crotone che ci ha battuto in finale play off. Logorante e lungo perché essendo un girone unico sei chiamata a viaggiare molto per scontrarti con le squadre espressioni di tutte le province calabresi. I tempi di recupero tra una gara e l’altra sono ristretti, noi tra campionato e Coppa Calabria abbiamo disputato una quarantina di partite. Sotto il profilo della concentrazione non ti puoi permettere di staccare la spina perché non esistono partite semplici, anche i confronti con le formazioni impegnate nella lotta salvezza possono riservare insidie. Alla fine ha vinto chi è riuscito a ottimizzare le forze e presentarsi al top della condizione alla fase finale”.