Il Città di Messina volta pagina. Da Furnari a Viola non si tratta però di un avvicendamento indolore. Non lo nasconde il direttore generale Giovanni Cardullo: “A Giuseppe mi lega da anni un rapporto di amicizia e profonda stima, umana e professionale. Questa brusca separazione non cancella l’ottimo lavoro svolto in due anni stupendi, caratterizzati da tante vittorie. È stata una scelta sofferta, compiuta per dare uno scossone all’ambiente. Non ci fa certo piacere interrompere questo rapporto”.
Pesano le modalità con le quali è maturato il ko con il Rotonda: “Avanti di due reti, non pensavamo di perdere. Mantenendo il vantaggio maturato fino a dieci minuti dalla fine avremmo parlato di altro e di una situazione di classifica migliore: non avremmo mai pensato a un gesto così clamoroso”.
Ma pesa soprattutto il rendimento mostrato dalla squadra nei primi due mesi del 2019: “Purtroppo abbiamo raccolto poco, appena tre risultati utili in nove partite. Non possiamo restare a guardare, ci dobbiamo assolutamente salvare. L’allenatore ha delle responsabilità, che vanno assolutamente condivise con il gruppo, che però non si può cambiare a stagione in corso. Peraltro abbiamo sempre giocato bene, per questo non si è scelto prima di intervenire così drasticamente”.
La designazione di Franco Viola è stata “ragionata”, sottolinea il dirigente peloritano. “A nove partite dal termine, ci serve un allenatore esperto e di carisma. Torna in panchina dopo due anni, ma si era fermato per una sua scelta. Ci è apparso subito motivato e ci ha fatto un’ottima impressione. Un ottimo professionista che dovrà condurci in un porto sicuro”.
L’ex allenatore del Castrovillari ha già stupito Cardullo: “È un grande conoscitore di calcio, con una mentalità che dovrà trasmettere anche ai ragazzi. Difficilmente si può dare una nuova identità a un gruppo in così poco tempo, ma si può lavorare sulla testa. Peraltro si è studiato la rosa e conosce già il gruppo: in questo ci ha davvero impressionato. Sarà supportato da un vice di fiducia, Biagio De Domenico, e da un match analyst, Samuele Rizzo. Con il mercato chiuso, ha richiesto solo qualche accorgimento di natura logistica e improntato una differente impostazione del lavoro”.
Il calendario peraltro non dà una mano al Città di Messina, che dovrà affrontare le prime cinque della graduatoria e i “cugini” dell’Acr, in grande risalita in classifica, nelle prossime sei giornate: “Domenica affrontiamo il Bari ed è chiaro che i pronostici siano tutti per loro. Hanno fatto campionato a sé e verranno qua per fare bottino pieno dopo qualche mezzo passo falso. Proveremo comunque a giocarla con cattiveria. Chiaramente non è questo l’avversario contro il quale siamo chiamati a fare i punti, ma non abbiamo niente da perdere. Si giocherà a porte aperte al “Despar”, senza pubblico ospite, perché la trasferta è stata vietata. Ritroveremo Galesio, Fragapane e Bonamonte, mentre restano out Costa, Cangemi, Paterniti e Di Vincenzo”.