Grinta, cuore, passione e tanto entusiasmo. Difensore, nato il 21 aprile del 1997, prossimo ai 18 anni ma con le idee già ben chiare nonostante la giovanissima età. Stiamo parlando di Gianluca Cardaci, atleta in forza al Due Torri, all’esordio da titolare domenica scorsa al Micale di Capo d’Orlando.
Domenica scorsa l’esordio dal primo minuto in Serie D nel derby contro l’Orlandina al Micale di Capo d’Orlando. Novanta minuti in campo, un premio ai tanti sacrifici fatti dall’inizio di questa stagione ad oggi. Che emozioni hai provato?
«Sono contentissimo e ringrazio il Mister Antonio Venuto per avermi dato l’opportunità di esordire dal primo minuto nel massimo campionato dilettantistico. Ho giocato tutti i novanta minuti e sono estremamente soddisfatto, era uno dei tanti obiettivi che mi ero prefissato ad inizio stagione. Ho avuto un po’ di tensione all’inzio del match, ma poi ho messo in campo la massima concentrazione, tanto entusiasmo, e fortunatamente è andata bene. Mi sono divertito, abbiamo vinto e mi sono goduto al massimo la partita».
È arrivata anche la soddisfazione della convocazione nella Rappresentativa del Girone I del campionato nazionale di Serie D. Altro motivo di orgoglio per te e per la società biancorossa.
«Appena ho ricevuto la comunicazione da parte della Società ho fatto i salti di gioia, sono davvero orgoglioso di aver ottenuto questa convocazione nella Rappresentativa del Girone I, un’emozione indescrivibile. Adesso non mi resta che lavorare duramente, allenarmi con impegno e passione e dimostrare il mio valore per impressionare gli addetti ai lavori, ma questo è solo un trampolino di lancio, dato che per me l’obiettivo principale è far parte della Rappresentativa di Serie D a tutti gli effetti e non solo prendere parte agli stage. Questo piccolo traguardo lo dedico al nostro tecnico Antonio Venuto, ha sempre creduto in me, è un grande lavoratore e ha mi ha dato veramente tanto, lo ringrazio di cuore».
Quanto sei cresciuto da luglio ad oggi lavorando duramente con un tecnico preparato come Antonio Venuto?
«Ho fatto dei miglioramenti enormi ed è tutto merito del duro lavoro quotidiano del nostro allenatore. Lui è un perfezionista, è attento ad ogni minimo dettaglio e mette anima, corpo, cuore e passione per raggiungere un obiettivo. È un vincente, meticoloso, a lui non piace mai perdere, prepara ogni partita come fosse una finale di Champions League e fa di tutto per vincerla, ha trasmesso al gruppo la sua mentalità vincente. Il Mister Antonio Venuto ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza, è un tecnico che secondo me meriterebbe ben altre categorie, colgo anche l’occasione per fargli il mio in bocca al lupo per il futuro, è un grande professionista».
Ti piacerebbe vestire la maglia biancorossa anche la prossima stagione?
«Il Due Torri è una Società splendida, stupenda, in cui in un piccolo paesino di appena 3000 abitanti sono state fatte grandi cose. Ho ottimi rapporti con tutti, con il gruppo, con la Dirigenza e con la famiglia Raffaele. Un grazie anche al Presidente Amato, sempre a disposizione del gruppo, non ci ha mai fatto mancare nulla. È un onore per me vestire questa maglia e un’eventuale riconferma mi renderebbe orgoglioso. Ricordo che all’età di 15 anni giocai al Vasi di Piraino da sfidante, con la maglia del Villafranca, non mi sarei mai aspettato di giocare qui in casa, sono felice e orgoglioso».
A dicembre è arrivato al Due Torri Santo Matinella. Quanto è stato importante il suo carisma e il suo spessore tecnico per te e per tutti i ragazzi più giovani?
«Già dal primo impatto ho notato subito che si trattava di un calciatore importante, di spessore, con tanta esperienza alle spalle. È un perfezionista, un grande lavoratore, un professionista serio. Per me e per i miei compagni di reparto ,e non solo, è stato un elemento di notevole crescita, in allenamento ci aiuta sempre e ci corregge con i suoi modi garbati, in partita è un punto di riferimento per tutti. Santino Matinella è veramente una grande persone, oltre ad essere un grande calciatore».
Quando hai iniziato a giocare a calcio e quali sono i tuoi modelli?
«Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 6 anni, con i miei amici, nei campetti del mio Paese, una grande passione da sempre, tanto che all’età di 10 anni decisi di iscrivermi alla Scuola Calcio del Villafranca. Ricordo ancora tutti i pomeriggi trascorsi al campo, gli allenamenti e le partite, fino al passaggio in Prima Squadra all’età di 14 anni. Mi ispiro a Carles Puyol per carisma, esplosività, forza fisica e personalità, a Paolo Maldini per la sua eleganza nei movimenti».