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Carbonaro: “Cancellerei l’infortunio. Che emozione giocare con Miccoli e Cavani”

L’attaccante del Fc Messina Paolo Carbonaro è stato protagonista di una diretta Instagram del club. Tantissimi i temi trattati. Vi proponiamo le principali dichiarazioni.

Il Coronavirus. “Ha cambiato irrimediabilmente le nostre vite. Avrei desiderato di non avere problemi personali ma in un periodo del genere penso in primis a chi sta lottando in ospedale e a chi purtroppo ha perso la vita”.

Carbonaro
Carbonaro contesta un fischio arbitrale (foto Carmelo Lenzo)

I momenti no. “Cancellerei le squalifiche ricevute in stagione ma soprattutto l’infortunio, perché è arrivato nel mio momento migliore di forma. Anche gli errori dal dischetto, ma quelli li accetto perché sono episodi che possono capitare a un calciatore. Ora sto molto bene, avevo bisogno di riposare per eliminare l’infiammazione e sto sfruttando ogni momento per tornare in forma, anche se mai avrei immaginato uno stop così lungo”.

L’espulsione col Savoia. “Ho rivisto l’azione e ho capito che il rosso è stato giusto, perché il contatto con il difensore avversario c’è stato. Volevo aggirare il blocco della difesa per entrare in area, sfruttando lo schema che studiamo in settimana. Se avessi visto prima le immagini, non avrei recriminato con l’arbitro. Accetto le critiche ricevute”.

Coria e Carbonaro
Coria e Carbonaro fanno festa dopo una rete (foto Familiari)

Obiettivi futuri. “Venivo da un anno negativo e c’era chi mi aveva dato per finito. Sogno di tornare tra i professionisti ma so anche che ho un’età e punto principalmente a divertirmi e vincere in una piazza importante”.

La conferma. “La mia attenzione era esclusivamente focalizzata a centrare i playoff. Ho trovato un ambiente in cui mi trovo benissimo: vorrei restare ancora, non ne faccio un mistero”.

L’Acr Messina. “È indubbio che con due squadre ognuna leva qualcosa all’altra, un po’ come dimostrano i numeri degli spettatori presenti allo stadio”.

Giuffrida e Carbonaro
L’abbraccio tra Giuffrida e Carbonaro

Il Palermo. “Fu bellissimo esordirci a 17 anni. Mi hanno chiamato in ritiro per sostituire Cavani, che doveva rientrare dal suo matrimonio e aveva delle ferie supplementari. I ragazzi sono stati eccezionali, il mister ha deciso di tenermi per tutto l’anno e poi nell’ultima gara contro il Siena sono riuscito a esordire in una gara finita 2-2, giocando al fianco di giocatori del calibro di Cavani e Miccoli”.

Il Palermo da avversario. “Ero emozionato quando ho saputo che avrei affrontato la squadra della mia città. Ogni volta che torno a Carini, il mio paese, in settimana incontro le persone e mi confronto. Non mi capitava da tempo”.

Carbonaro
Carbonaro ha saltato larga parte del girone di ritorno (foto Marco Familiari)

Costantino e Gabriele. “Il primo mi ha voluto fortemente e a lui sono legato perché ci ho lavorato diverse stagioni. Ci conosciamo caratterialmente e mi concede grande libertà offensiva per imporre il suo credo. È mancata la continuità nell’arco dei novanta minuti ma abbiamo offerto prestazioni ottime. Gabriele ha operato i giusti correttivi a campionato in corso per far decollare la squadra: sono sicuramente due ottimi tecnici”.

I Testi Fracidi. “Dal nostro punto di vista è stata la vittoria più grande che potessimo avere in una piazza così importante. Siamo partiti con la diffidenza legittima delle persone e pian piano abbiamo conquistato credibilità e fatto ricredere la gente”.

Arena, Giuffrida e Carbonaro
Il presidente Arena a colloquio con Giuffrida e Carbonaro (foto Marco Familiari)

I cinque anni al Nord. “Sono tornato in Sicilia quest’estate. Mi ha formato tanto girare molto tutto lo Stivale. Certo al Sud si avverte più passione e ho ritrovato quella carica che forse era un po’ sopita da tempo”.

L’esperienza a Venezia. “Ho ricordi splendidi, anche se poteva andare meglio dopo la vittoria del campionato. Volevo restare ma qualcosa è cambiato. Ero legato alla società e alla piazza. Mi è rimasta una ferita aperta, ma sono stato benissimo lì”.

Il compagno più forte. “Barreto a Venezia era qualcosa di incredibile però non stava bene e ha giocato poco”.

Carbonaro
Tredici le marcature stagionali per Carbonaro (foto Giovanni Chillemi)

Gli avversari più competitivi. “Nel girone I mi piacciono tanto Cannavò per come si muove e Rizzo dell’Acireale. Vorrei giocare con loro”.

Giuffrida. “Avrei voluto averlo prima in carriera come compagno, mi ha reso più sicuro in tante cose. Ero già in ritiro in stanza con lui e il nostro rapporto è molto stretto”.

Il ruolo. “Quando ero esterno pensavo sempre a tirare in porta e mi arrabbiavo se non segnavo. Mi sento un numero nove. Mettevo sempre avanti la squadra alle mie esigenze ma poi ho capito che quello è il mio ruolo”.

Carbonaro
La gioia di Carbonaro, la delusione di De Meio (foto Giovanni Chillemi)

I gol. “Quello maggiormente decisivo è stato nel derby Venezia-Mestre, che ha spianato la strada alla nostra promozione. Con l’Fc i due gol nel derby con l’Acr perché venivamo da prove discontinue e quella prestazione ci ha consacrato. Ad un certo punto credevo di arrivare a quota venti reti, la fiducia era tanta perché avevo la testa sgombra e trovavo facilmente la porta. Poi ho rallentato per varie vicissitudini”.

Le tutele. “La serie D è quella più esposta. I problemi sono iniziati con la creazione della C unica, che ha tolto a tanti la possibilità di approdare al livello superiore perché il mercato di fatto è bloccato. Servono quindi norme precise e chiare, che nel nostro sistema tardano ad arrivare”.

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