Lo 0-0 con il Monterosi, il risultato in assoluto più gettonato per il suo Taranto in questo campionato, è un altro punto pesante per Ezio Capuano. Già ottenuta la salvezza, i pugliesi sarebbero ad oggi sorprendentemente nei playoff. Piazzamento che dovranno difendere domenica quando riceveranno nell’ultima giornata allo “Iacovone” un Messina che vuole vincere per sperare di salvarsi direttamente.
Il tecnico rossoblù è stato il solito fiume in piena ai microfoni di Antenna Sud dopo il pari del “Rocchi”, non gradendo affatto le frasi e l’atteggiamento di qualche componente della squadra laziale: “Qualcuno mi ha detto di fare la stessa partita contro il Messina, ma nessuno deve permettersi di dire parole del genere a Capuano. L’educazione per me è al di sopra di tutto, qualche bambino o moccioso che da un paio d’anni gioca a calcio dovrebbe imparare la mia storia e delle squadre che ho allenato. Un cazzotto in faccia, invece, lo posso accettare. Se qualcuno pensava che dovessimo toglierci davanti mi viene il voltastomaco, vomito soltanto a pensarlo. Ho promesso alla mia gente da quando sono arrivato a Taranto che avremmo giocato tutte le partite fino alla fine, anche per fare un punto in più”.
Decimi in classifica a quota 45, i pugliesi sono attualmente, a sorpresa, nella griglia per gli spareggi-promozione. A Viterbo un’altra dimostrazione di compattezza: “Mi godo il Taranto e la prestazione sontuosa della mia squadra. Siamo rimasti ancora una volta in dieci nel nostro momento migliore, quando col vento a favore potevamo creare grandi problemi all’avversario. Uscito Bifulco e avendo già sei assenti, abbiamo chiuso la gara con diversi under e qualcuno al debutto come Canalicchio. Se fossimo rimasti in parità numerica staremmo parlando di un’altra partita. Sono felice, oggi stiamo vivendo un sogno, siamo ad un passo dalla storia. Il nostro è un miracolo sportivo. Se vinciamo domenica entreremo nei playoff”.
L’accorato appello di Capuano in vista del decisivo match con il Messina che lo vedrà nelle vesti di ex: “Si faccia un armistizio, in onore della patria calcistica che è Taranto. Voglio che domenica prossima lo Iacovone sia una bolgia. In caso di playoff prometto che andrei dallo Iacovone a Francavilla a piedi, ci vogliono otto ore. Vorrei fare questo appello, noi giochiamo per la città e raggiungere un traguardo che manca dal 2012, dall’epoca di Dionigi. Chiedo al popolo tarantino e al sindaco, che invito personalmente, di riempire lo stadio per vivere un sogno. Ce lo meritiamo per tutti i sacrifici fatti”.