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Capuano: “Non c’è stata partita prima dell’1-2. Nessun rancore per il Messina”

Il Taranto ha vinto per la prima volta nella sua storia a Messina e il tecnico Eziolino Capuano ha chiuso un ottimo girone di andata nel migliore dei modi: “Abbiamo fatto qualcosa di impensabile, con 26 punti in sedici partite, con una squadra di giovani e tante assenze. Se ci salviamo per noi è come avere vinto il campionato ma il girone di ritorno è un altro campionato. L’appetito vien mangiando: se raggiungeremo la salvezza prima non andremo in vacanza. Giocheremo tutte le partite come quella della vita, ma non facciamo voli pindarici”.

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Eziolino Capuano torna a Messina da avversario (foto Paolo Furrer)

La supremazia pugliese è stata evidente per oltre un’ora, contro un Messina sfiduciato e inerme per larghi tratti: “Abbiamo palleggiato bene, siamo stati belli da vedere e pragmatici. Onestamente mi sembra che non ci sia mai stata partita. Potevamo fare il terzo gol in più di un’occasione. La squadra si è applicata con intelligenza, ha tenuto il campo benissimo e ha comandato in lungo e in largo. Merita solo applausi”. 

Eppure nel finale il Messina avrebbe anche potuto raddrizzare una gara fin lì condotta con merito dal Taranto: “Infatti mi sono molto arrabbiato. Versienti ha fatto un gran gol. Su un campo del genere dove non perdere sarebbe già stato un buon risultato, se prendi un gol un po’ di paura e apprensione ti subentra. Loro giocavano con un 4-2-3-1 che si trasformava in un 4-2-4, ci può stare, anche se non abbiamo mai rischiato e il nostro portiere non ha fatto una parata. Era uscito Labriola e ho inserito alcuni elementi non al meglio”. 

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I calciatori del Taranto (foto Paolo Furrer)

Catania era andato a segno su punizione, senza che il guardalinee segnalasse irregolarità ma Capuano chiarisce il fischio del direttore di gara: “Sul gol annullato sul 2-0 c’era un blocco e l’arbitro ha fischiato già prima. C’era anche una distanza non regolamentare. Li abbiamo studiati e abbiamo visto che lo facevano spesso sui calci piazzati”. 

L’esperto allenatore campano è tornato a parlare della breve esperienza in riva allo Stretto, poco felice: “Ho già detto che rifarei altre tremila volte la scelta di Messina, una città stupenda, dalla grande tradizione. Nelle prime quattro partite l’anno scorso ho fatto sette punti, perdendo soltanto a Castellammare senza meritare. Poi siamo andati a giocare a Catanzaro senza otto giocatori e ci allenavamo al “Celeste” con le sagome perché non potevo utilizzare neanche gli elementi della Primavera. Mi dispiace ma è stata una situazione particolare. Per non parlare del mercato di gennaio, che ha portato Rizzo e Piovaccari”. 

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I tifosi del Taranto nel settore ospiti (foto Paolo Furrer)

Per Capuano nessun senso di rivalsa nonostante l’allontanamento prematuro da Messina: “Voglio chiarire un concetto: io porto rispetto per tutte le piazze in cui sono stato. Dire che il mio esonero era una liberazione come il 25 aprile non è corretto né giusto. Non ho esultato sui gol ma ovviamente sono soddisfatto per tre punti conquistati su un campo difficile, contro una diretta concorrente. Non c’è alcuna situazione di rancore verso nessuno, ho avuto il piacere e l’onore di allenare il Messina. Mi porterò dietro questa esperienza come tantissime altre”. 

L’ex tecnico della Juve Stabia lasciò Messina dopo dieci gare, la metà di quelle fin qui concesse al successore Auteri: “Non ho avuto il tempo necessario per incidere. Con tutte le problematiche non sono stato trattato bene ma nel calcio si subiscono tante scelte. Ovunque sono stato in condizioni difficili sono riuscito a fare bene. Ad Avellino ad esempio feci un miracolo, prendendo la squadra ultima e uscendo dai playoff senza perdere a Terni. Non sono stato riconfermato nonostante altri due anni di contratto ma sono sempre stato zitto”. 

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