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Messina

Capo Milazzo, monitoraggio di acque e fondali per studiare effetti del lockdown

Al via il progetto di monitoraggio delle acque e dei fondali dell’Area Marina Protetta Capo Milazzo. Le attività di controllo straordinario della qualità del mare, che si sono svolte nei giorni scorsi, sono state coordinate dal Ministero dell’Ambiente tramite il Comando Generale della Capitaneria di Porto con l’impiego del personale del 3° nucleo operatori subacquei della Guardia Costiera e in collaborazione con il personale scientifico dell’Amp.

In particolare, il gruppo di ricerca della professoressa Nancy Spanò, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Amp e delegato alle iniziative scientifiche a tutela dell’ambiente e del patrimonio marino dell’Università di Messina, si occuperà di valutare lo stato di salute delle acque e degli organismi in alcuni siti target dell’Area di Capo Milazzo. Valutazione che viene fatta a seguito dell’interruzione di tutte le attività antropiche in mare, dopo l’inizio del lockdown imposto dalla pandemia Covid-19.

fondo marino
Lo spettacolare fondo marino dello Stretto

Il monitoraggio è stato effettuato per stilare una valutazione del tasso di biodiversità ed il suo grado di conservazione. Un lavoro che prevede una seconda fase in cui saranno inoltre misurate, attraverso sonde multiparametriche, le principali caratteristiche fisico-chimiche delle acque. Contestualmente è prevista la realizzazione di videoriprese e fotogrammetria tridimensionale degli organismi più significativi, sui fondali in particolari siti target.

Il progetto riveste, infatti, una notevole importanza per capire se ci sono state modificazioni rilevanti dell’ambiente a seguito del blocco dovuto all’emergenza Covid-19. Al di là di tale ricaduta applicativa, i risultati della ricerca potrebbero concorrere ad elaborare best practices su sostenibilità ambientale per il futuro, cosi come auspicato dal Ministero dell’Ambiente.

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