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Messina

Capo d’Orlando, il sindaco Ingrillì: “Interverremo sulle strutture sportive. Squadre in grande spolvero”

L’immagine di una città vincente passa anche attraverso lo sport. Certo, nei tempi del fallimento del Parma e del sogno Leicester tutto diventa possibile, ma il fatto che una cittadina sia piena di squadre agonistiche ed impianti idonei è un segnale non da poco.
E poi… “Capo d’Orlando è magica!”. Ritornello, questo,usato più volte per raccontare della presenza della Betaland nel gotha della palla a spicchi o, in tempi meno recenti, le gesta di quell’Orlandina che ha scritto la storia del calcio siciliano. Successi e attenzione al tema fanno insomma da pendant con lo splendore dell’emergente centro tirrenico, più volte identificato per importanza come “vice Messina”.
Di sport ce ne parla Franco Ingrillì, sindaco di Capo d’Orlando dallo scorso giugno.

Orlandina 1944
L’Orlandina 1944 è nata lo scorso ottobre per partecipare al campionato di Seconda Categoria

CALCIOLui, che si è più volte definito uno sportivo, ha avuto a che fare fin dai primi giorni del suo mandato con la crisi del calcio orlandino: “Il calcio in città è appena ripartito – ci racconta -. Veniamo da un periodo parecchio difficile con il caso Orlandina, ma dopo la radiazione della vecchia società si è fatto il possibile per ricominciare da zero, riuscendoci  grazie all’iscrizione dell’Orlandina 1944 in Seconda Categoria (iscritta al campionato direttamente dal sindaco, ndr). La squadra femminile militante in Serie B ed una grande società di puro settore giovanile come la Free Time – con il nostro attivo supporto –  mantengono alto il nostro nome, ma era impossibile consentire che si perdesse il glorioso vessillo dell’Orlandina”.

L’N.F.C. non poteva proprio iscriversi e la soluzione di un titolo ex novo era sempre stata a portata di mano. Ingrillì, di cui il padre fu presidente dell’Orlandina per anni, si era dato da fare con la propria azienda già nel caos post-Romagnoli, ma tra acredini politiche e debiti per il “comitato orlandino” fu impossibile salvare lo storico titolo 78810: “La mia famiglia è sempre stata vicina al calcio paladino. Io stesso – ricorda – mi ero impegnato a rimettere su l’Orlandina e a tirarla fuori dalle sabbie mobili che l’hanno risucchiata, ma non mi è stato reso possibile nonostante la buona volontà di alcuni componenti del vecchio sodalizio. In estate avevamo comunque avuto dei contatti con la società che ha poi riconsegnato il titolo alla Lega.

L'N.F.C. Orlandina è stata sommersa da debiti e figuracce non solo sportive
L’N.F.C. Orlandina è stata sommersa da debiti e figuracce non solo sportive

Titolo, – continua – che era stato soggetto a risultati tutt’altro che gratificanti, non solo da un punto di vista sportivo e su cui gravava quindi un’immagine profondamente negativa.  La situazione era già fin troppo compromessa e poi stare qualche anno nelle categorie inferiori non sarà la fine del mondo. Il prossimo anno contiamo di avere l’Orlandina 1944 in Prima Categoria, – rivela – a prescindere dal risultato ottenuto in Seconda. Capo non è solo basket e spicca come questo centro abbia potenzialità enormi anche nel calcio, non fosse altro per le strutture che vantiamo”.

Presto, infatti, si amplierà il polo di contrada Pissi, con il completamento e l’inaugurazione di tre campi da calcio sorti sulle ceneri del vecchio Merendino”, che fu il secondo campo di calcio in erba sintetica in Italia dopo quello di Manfredonia: “Vantiamo quattro campi regolamentari  su un solo chilometro di strada, forse meno – commenta Ingrillì -. La nuova struttura del “Merendino” ci è già stata consegnata “chiavi in mano”.

Ingresso al Ciccino Micale
Ingresso al Ciccino Micale

I lavori sono già completi, ma vorremmo aggiungere qualche piccolo intervento. Ritardiamo l’inaugurazione proprio per questo. Riusciremo sicuramente a dotare il complesso di un impianto di illuminazione, stralciato in corso d’opera nonostante fosse previsto dalla prima bozza, che sarà realtà tramite un progetto differente”.

Ad oggi quindi resta aperto il Ciccino Micale, per cui la precedente amministrazione aveva progettato una pista di atletica ed un completamento della struttura. “Il “Micale” – afferma il sindaco – è tra i primi punti nella nostra agenda per il 2017. Interverremo innanzitutto rifacendo l’asfalto e contiamo che con qualche piccolo lavoro la nuova Orlandina possa allenarsi nella massima tranquillità già in primavera”.

PALLACANESTRO – La fascia tricolore Ingrillì l’ha ereditata da Enzo Sindoni, proponendosi nel segno della continuità amministrativa rispetto al presidente della Betaland. Curiosità a parte, è proprio la società biancazzurra a far parlare di Capo d’Orlando in tutta Italia:

Betaland Capo d'Orlando-Olimpia Milano
La Betaland Capo d’Orlando veleggia in zona playoff (Foto R. Fazio)

La Betaland è non solo il simbolo dell’orgoglio orlandino e di una città vincente come la nostra – commenta Ingrillì -, ma si è affermata anche come marchio dei Nebrodi. E’ un qualcosa di meraviglioso che in tutta Italia si parli di una cittadina di tredici mila abitanti che ha saputo fare basket ed arrivare in Serie A, è motivo di orgoglio per la città che si dica un gran bene di questo “gruppo di folli”, come lo chiamo io, che programma e sostiene questa favola. Seguo la squadra ed ho avuto modo di apprezzarla in più gare. Sono positivo da un punto di vista tecnico e spero che Di Carlo ed i suoi ragazzi ci diano tante soddisfazioni. Playoff? Chissà che questa non sia la volta buona – dice – per dare ancora più prestigio a questa squadra ed alla città che sogna con lei.

Sogna anche l’Irritec Costa d’Orlando, attualmente prima in Serie C Silver con otto successi in altrettante gare. La squadra del presidente Giuffrè sta dunque volando ad ali spiegate verso la B, giocando al “PalaValenti” invece che nella stessa casa della Betaland: “La Costa d’Orlando sta vivendo una grande stagione, – afferma Ingrillì – quella per cui è stata costruita. La società è solida, Condello è un ottimo coach e ritengo che i biancorossi possano tranquillamente approdare in Serie B. Hanno tutte le carte in regola per farlo e lo dimostrano i risultati, che ne hanno fatto un vero e proprio rullo compressore. Quanto al parquet, riteniamo che in caso di promozione il PalaValenti resti una soluzione tecnicamente idonea  – afferma – e che possa essere sfruttato così come oggi. Naturalmente in questo caso cercheremo di essere velocissimi per far sì che l’impianto sia al top e la Costa possa disputare la Serie B nelle migliori condizioni possibili”.

La Costa d'Orlando è capolista indiscussa del girone C di Serie C Silver
La Costa d’Orlando è capolista indiscussa del girone C di Serie C Silver

Il palazzetto del lungomare Andrea Doria – utilizzato anche per la pallamano – ha così necessità di un restyling e l’amministrazione sarebbe pronta ad intervenire: “Il PalaValenti necessita degli interventi. Li programmeremo grazie al bilancio previsionale del 2017, – annuncia Ingrillì – per far sì che con un po’ di pazienza siano migliorate le sue condizioni. Non andranno fatti lavori dell’altro mondo, quindi contiamo di fare tutto senza intoppi. E’ nostra intenzione installare degli aeratori nel tetto per risolvere i problemi legati all’umidità, riqualificare delle aree sovrastanti gli spogliatoi per offrire alle società delle stanze pienamente fruibili ed infine riprendere il sistema interno di aereazione. Abbiamo concertato tutto ciò – precisa – con le società che giocano e si allenano nell’impianto e sappiamo tutti che è difficile, in molti casi, operare a campionato in corso, ma per altro ci si potrà mettere al lavoro anche prima”.

Infine, anche per facilitare le attività di Nuova Agatirno e dei settori giovanili, un’altra struttura potrebbe presto essere pronta all’uso: “Il comune ha messo tutte le squadre in condizione di allenarsi con serenità e di fruire delle strutture sportive . Ci stiamo attivando anche per poter far base su un’altra area, volendo destinare al basket il “Tartarughino”, in modo che questi spazi possano essere utilizzati – conclude – sia dalla Betaland che dalla Costa d’Orlando”.

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