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Capo d’Orlando, richiesta per Viggiano. Ipotesi greca con Charalampopoulos

Capo d’Orlando stringe i tempi per la scelta del sostituto di Janis Berzins, anche alla luce dell’infortunio al ginocchio destro che ha messo K.O. anche Zoltan Perl prima del match contro Cantù (nuovi esami sono previsti per venerdì, l’auspicio è che la guardia ungherese possa rientrare il 13 novembre contro Cremona o al più tardi la settimana successiva). L’obiettivo della Betaland è quello di aggiungere il rinforzo per il prossimo match casalingo contro la Vanoli; tentativo in vista per il prestito di Jeff Viggiano (SportLab Agency), che a Venezia viaggia a 1.4 ppg in 9.2 mpg, ma quasi certamente sarà blindato dall’Umana come già accaduto per Simone Fontecchio a Milano.

Intrigante e sicuramente più praticabile l’ipotesi Vassilis Charalampopoulos (Invictus Sports Group), 19enne ala greca prodotto del vivaio del Panathinaikos (3.3 ppg e 1.7 rpg in 3 gare nel campionato ellenico): la Betaland ne ha chiesto il prestito e sta attendendo la risposta del club ateniese. In caso di fumata nera, verosimile che la soluzione Kyle Weaver (APAA Sports Group-Paci), attualmente in Polonia al Torun (8.3 ppg, 5.8 rpg e 2.8 apg in 4 giornate), prenda quota entro la fine della settimana.

Grande Fitipaldo in cabina di regia (foto Roberta Fazio)
Un grande Fitipaldo in cabina di regia contro Cantù (foto Roberta Fazio)

Per quanto riguarda la questione diritti Tv va inoltre segnalato che la diretta a scatti del match tra Capo d’Orlando e Cantù, andata in onda domenica sull’emittente MilaNow con diversi minuti di interruzione delle immagini e la virtuale impossibilità di seguire l’evoluzione della gara, ripropone il problema della visione delle partite sulle TV locali. Quanto accaduto domenica si è ripetuto diverse altre volte negli ultimi 4 anni: il segnale viene trasmesso via computer dal service della squadra di casa tramite Fastweb – partner ufficiale di Lega Basket fino al 30 giugno 2017 – al centro di produzione TV della Lega Basket, che gira poi le immagini all’emittente della squadra ospite, responsabile solo del commento tecnico della partita ma non della qualità del segnale e delle immagini.

Se nella zona dell’impianto non c’è la fibra ottica, c’è il rischio che le immagini inviate tramite la tecnologia Ka-Sat (internet via satellite) possano arrivare “a scatti” in caso di problemi di meteo, e l’unica soluzione è quella di ridurre la potenza di trasmissione del segnale abbassando così la qualità dell’immagine. Oppure si arriva a casi eclatanti come quello di domenica, nel quale la visibilità della partita – per motivi non dipendenti dalle due società, dal service e dalla TV locale – è praticamente impossibile. All’atto pratico è il motivo per cui la Lega Basket non può pensare di proporre un servizio di League Pass sullo stile della quasi totalità degli altri campionati europei in questa situazione: l’ipotesi operativa contenuta nel piano varato da Egidio Bianchi e Federico Zurleni è quella che la Lega Basket investa sulla produzione diretta delle partite a partire dalla stagione 2017-18, cercando un partner tecnologico in grado di confezionare un prodotto che possa generare utili attraverso una piattaforma streaming.

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