Solo 7 su 16 i campi dell’attuale serie A sono pronti alle nuove regole sulla capienza minima del massimo campionato, che la FIP ha portato a 5000 posti dalla stagione 2018-19 (con anticipo per le 8 partecipanti ai playoff del 2017-18). La capienza minima, adeguata a quella obbligatoria per la partecipazione alla Liga ACB spagnola, era ferma ai 3500 posti introdotti dalla Lega Basket nel 1973. Situazioni facilmente sanabili a Brescia – il nuovo PalaEIB da 5250 posti (nella foto in evidenza, ndc) dovrebbe essere inaugurato nella primavera 2018 – e Torino, che potrebbe spostarsi al PalaVela; Reggio Emilia, che sta completando il restyling a 4600 posti, sta già ragionando su come recuperare i 400 mancanti per l’adeguamento.
Anche a Trento la novità regolamentare aiuterà il club a valutare con il Comune l’adeguamento dell’impianto alle nuove norme. Le situazioni più complicate sono quelle di Brindisi, Venezia (già costretta a emigrare a Treviso nel 2011-12), Pistoia, Cremona e Capo d’Orlando; la Betaland è pronta a discutere con le istituzioni un ampliamento del PalaFantozzi, negli altri casi pare inevitabile un trasferimento fuori sede. La FIP dovrebbe comunque concedere una deroga annuale a fronte di progetti di adeguamento approvati dagli enti proprietari degli impianti, o costruzione di nuove strutture.
Tra i club attualmente militanti in A2, sono in possesso di strutture a norma con le nuove regole Mantova (PalaBam, 5000 posti), Verona (PalaOlimpia, 5350), Trieste (PalaRubini, 6943), Treviso (PalaVerde, 5344), Virtus Bologna (Unipol Arena, 8400), Fortitudo Bologna (PalaDozza, 5570), Biella (BiellaForum, 5007), Reggio Calabria (PalaPentimele, 8450), Siena (PalaEstra, 5070), e potenzialmente anche Roma (PalaLottomatica, attualmente 10500).