Un gol, un rigore sbagliato e niente punti. Questo il bilancio di Antonio Cannavò, messinese di nascita e bomber del campionato con 15 reti, dopo la sfida persa per 3-2 dal Licata al “Franco Scoglio”, venendo rimontato dai padroni di casa: “Sono messinese, mi fa piacere se il calcio a Messina dovesse arrivare ad alti livelli, però difendo da tre anni la maglia del Licata e ormai la sento mia, per me è una seconda casa. Questa sfida è stata una gara come tutte le altre, sebbene mi facesse effetto vedere tanti amici sugli spalti”.
Nessun dramma per il rigore fallito, dopo il quale ha comunque siglato il momentaneo 1-1: “Li hanno sbagliati Baggio e Maradona, può succedere anche a me. Ho sbagliato io ed è stato anche bravo il portiere. Mi rifarò. L’avevo tirato con la Cittanovese al 95′ e in quella circostanza avevamo vinto 3-2. Questa partita, comunque, l’ha persa il Licata, non l’ha vinta il Messina. Togliendo l’ultimo gol, un errore che può sempre capitare nel calcio, potevamo evitare pure il 2-2. Pensavamo di ottenere almeno il pari, invece alla fine è arrivata la beffa del 3-2 del Messina. Sul mio gol è stato bravo Daniello, poi un attaccante lì fa il proprio dovere”.
Su Cannavò le sirene della Lega Pro che potrebbero aprirgli presto palcoscenici più importanti. Intanto l’attaccante è riconoscente al Licata: “Ho iniziato dalla Promozione e mi ritrovo qui grazie al Licata calcio. Sto cercando di ripagare il presidente, l’unico che ha puntato su di me. Un futuro a Messina? Penso solo a finire la stagione nel migliore dei modi, poi vedremo cosa verrà. Bisogna restare coi piedi per terra, rimanendo dei giocatori umili”.