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Campilongo: “Io a Messina? Non lo escludo, la categoria non è un problema”

Potrebbe essere Salvatore Campilongo il nuovo tecnico dell’Acr Messina. Reduce da una positiva stagione con la Cavese, condotta a un passo dai playoff che mettevano in palio la B, ha un filo diretto con i dirigenti peloritani. “Siamo in contatto con la proprietà. Ci siamo incontrati a Salerno, anche perché io vivo a Napoli. Tra lunedì e martedì parleremo ancora. C’è la volontà di portarmi in Sicilia, ma dobbiamo limare tanti dettagli. Al momento non c’è nulla di definito, ma la possibilità c’è”. 

Campilongo e Grassadonia
Campilongo e Grassadonia a bordo campo nel 2014 per Casertana-Messina

Il 58enne allenatore napoletano non esclude la possibilità di scendere di categoria: “Messina è una grande città e una grande piazza. Vengo da un’annata positiva a Cava, dove avevamo una formazione molto giovane. Non ho mai fatto problemi di categoria. La D l’ho vinta a Ischia, dove arrivò anche lo scudetto Dilettanti. Se c’è una progettualità e si può lavorare si scende dalla C, per provare a fare bene e magari a vincere”.

Nel girone I non ci saranno nobili decadute come il Palermo, a meno che il Taranto non ottenga lo spostamento nel concentramento più meridionale, imitando il Bari. Campilongo vede comunque tante insidie: “Il torneo resta difficilissimo. Acireale e Fc saranno protagoniste. So che a Messina ci sono due squadre e un po’ di malumore da parte della tifoseria per la dispersione delle forze, anche se l’Acr resta il club più blasonato”.

Pietro Sciotto
Il presidente dell’Acr Messina Pietro Sciotto

L’ex bandiera della Casertana quindi non si illude: “Per vincere non bastano soltanto i nomi, in panchina o in squadra. Ma è chiaro che in una piazza come Messina se disputi un torneo di vertice si può scatenare una passione coinvolgente e potrebbe tornare il grande pubblico. Viceversa, se per anni non vinci, la gente si stanca e ha pure ragione”.

Campilongo è tornato per l’ultima volta da avversario in riva allo Stretto nel 2017, alla guida della Vibonese che si impose con un netto 5-0, firmato da Sowe (tripletta), Bubas e Allegretti. “Purtroppo a dicembre dovetti lasciare la panchina per problemi familiari, ma quella squadra vinse il campionato nello spareggio con il Troina. Sintomo che in estate avevamo fatto un grande lavoro”.

Guido Ugolotti
Il tecnico Guido Ugolotti in panchina con la Casertana (foto Paolo Furrer)

Nonostante l’apertura giunta da Campilongo, l’Acr lavora anche a piani alternativi, sempre con tecnici che hanno un passato recente tra i professionisti. Trovano infatti conferma le indiscrezioni relative a un contatto con Guido Ugolotti, che vanta oltre dieci stagioni in C, alcune apparizioni in B e non è praticamente mai sceso tra i Dilettanti. Il tecnico toscano nelle ultime ore ha già allertato i suoi storici collaboratori, ipotizzando un ritorno in Italia dopo la doppia annata all’estero, a Malta.

Restano in lizza anche Bruno Caneo, che con i giovani, tanto importanti in D, ha lavorato sia tra in Lega Pro che nella “Primavera” del Parma, mentre Eziolino Capuano, ancora legato all’Avellino, non scende in quarta serie dal 1997 e Sciotto dovrebbe compiere un grande sforzo per convincerlo. Le prossime ore chiariranno chi la spunterà o se vi sono in corsa anche altri nomi fin qui tenuti sotto traccia.

Per ciò che concerne invece il mercato, da registrare l’interessamento del Lavello, che si è appena affidato a due ex Acr, il direttore sportivo Domenico Roma e il tecnico Karel Zeman, per il difensore Francesco Bruno. Mentre un altro calciatore transitato dallo Stretto, ma negli anni della Lega Pro, l’esperto Lorenzo Burzigotti, viene affiancato all’Acireale di Agatino Chiavaro e Giuseppe Pagana.

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