Dopo avere conquistato il titolo regionale juniores e poi avere battuto le formazioni che hanno prevalso nei gironi calabresi e campani, il Camaro è entrato di diritto tra le prime quattro squadre italiane della categoria. Un traguardo eccezionale, considerando che nella manifestazione sono coinvolte migliaia di formazioni dilettantistiche, che vanno dall’Eccellenza fino alla Terza Categoria.
Ovvia la soddisfazione del direttore generale Davide Manzo, che rimarca la valenza di un lavoro avviato già negli anni scorsi: “La nostra juniores non si allena da sola ma un ampio gruppo aggregato alla prima squadra ne rappresenta lo scheletro. A rotazione sono stati coinvolti anche gli Allievi. Siamo imbattuti da novembre 2017, dal momento che l’anno scorso il ko è arrivato soltanto ai rigori, nella finale regionale di Canicattì, dopo il 2-2 conquistato in inferiorità nei supplementari”.
La conferma in blocco del gruppo è tra i segreti dei risultati ottenuti sul campo: “Da due anni mister Filippo Romeo lavora assieme a questi ragazzi, ai quali quest’anno si sono aggiunti Bonasera, Lo Presti e Freni. Ci inorgoglisce soprattutto l’età media. Nel campionato regionale, a differenza di quanto avviene per le juniores di D, è possibile schierare tre ’99: noi abbiamo soltanto Sanneh e Pantano. Il torneo è riservato a 2000 e 2001 ma nei venti in distinta abbiamo ben sei 2002, quattro dei quali stabilmente titolari, e addirittura tre 2003, che hanno dimostrato di non essere inferiori ai ragazzi più grandi”.
La Romulea, avversaria nella semifinale nazionale (andata mercoledì a Roma, ritorno sabato al “Despar Stadium”), non ha bisogno di presentazioni: “Ha lanciato decine di calciatori tra A e B: da De Silvestri a Liverani, da Baldieri a Moscardelli, da Oberdan Biagioni, già tecnico dell’Acr, a Romolo Rossi, indimenticato protagonista del Messina di Scoglio. Non possiamo far altro che rispettarne la storia. Proveremo a conquistare il pass per la finale di Coverciano, consapevoli che nella fase nazionale abbiamo mostrato ottimi numeri e offerto un calcio propositivo, al di là dei pareggi con Sambiase e Sant’Agnello, creando tanto sia in Calabria che in Campania”.
Il presidente Antonio D’Arrigo e l’amministratore delegato Pasquale Rando, dopo gli investimenti sulla struttura di Bisconte, hanno puntato tutto sul lavoro di squadra: “Siamo arrivati a Roma proprio grazie alla collaborazione di ogni componente – rimarca Manzo -. Nella Capitale ci saranno i dirigenti Enzo Raimondi, Franco Rao e Giovanni Amodeo, l’addetto stampa Giuseppe Fontana, il preparatore dei portieri Pino Aneri e Lillo Tracuzzi, al quale dobbiamo la brillantezza atletica mostrata in questa fase della stagione”.
Il Camaro è arrivato in fondo anche nelle altre due categorie giovanili. “È stato eccellente il rendimento degli Under 17 guidati dal romano Alessandro Cruciani, affiancato dal giovane Davide Davì e dal dirigente Salvatore Catalano, oltre al già citato Rao, mentre i portieri sono stati seguiti a lungo da Salvatore Mastroeli e infine dall’estremo difensore dell’Acr Armando Prisco. L’anno scorso avevamo concluso quarti a trenta punti dal primo posto. Quest’anno sono arrivate soltanto una sconfitta all’esordio e poi la vittoria del girone. In finale siamo stati sconfitti dal Calcio Sicilia, la società giovanile più importante della regione, che si è imposta negli ultimi anni anche a livello nazionale”.
Per il dg neroverde è splendida anche l’annata degli Under 15: “Per il secondo anno consecutivo la vittoria nei playoff ci è valsa l’accesso alla fase nazionale, dove abbiamo incrociato La Meridiana di Catania, un avversario di grande spessore. Abbiamo offerto un calcio piacevole da vedere, per cui ci tengo a complimentarmi con mister Giovanni Giorgianni, il suo vice Andrea Cassisi, il preparatore atletico Nino Monea e i dirigenti Carmelo Raspaolo e Antonio Grasso, storico componente della famiglia del Camaro”.