Nelle prestazioni di Angelo Falcone c’è tutto il magic moment del Camaro, che contro l’ostico Giarre si è dimostrato più forte delle assenze staccando il pass per la quinta vittoria consecutiva. La cura Ferrara sta funzionando, l’ex tecnico del Sant’Agata sin qui ha raccolto solo successi con i neroverdi che adesso si trovano a combattere per la zona playoff, connotazione naturale visto il valore della squadra.
Il centrocampista è una delle maggiori note liete di questa fase della stagione. Umile e con tanta voglia di apprendere dal mister e dai compagni più grandi, Falcone sta dando un grande apporto alla causa messinese.
Guardando alla gara di Adrano, il classe ’98 riesce a tenere a freno la spavalderia dei suoi 19 anni tenendo alta la guardia: “Vincere sei partite consecutive sarebbe un grande risultato, anche perché in questa categoria non è mai facile mettere in fila una simile serie di risultati, soprattutto tenendo conto che queste cinque gare erano tutt’altro che abbordabili. Ad Adrano sarà dura, loro sin qui hanno conquistato appena 6 punti e sono ad un passo dall’ultimo posto, ma in casa sono sempre molto temibili. Come ogni squadra che si deve salvare punteranno molto sul fattore campo. Temo la loro irruenza e la loro aggressività, giocheranno con il coltello tra i denti e noi dovremo andare lì con questa consapevolezza”.
La preparazione tattica, insieme ad un carattere estroso ed espansivo, fanno di mister Ferrara il vero artefice di questo momento: “Cura molto i particolari. Ci sta facendo uscire il meglio di noi stessi, ci tiene sempre sulla corda e questo fa bene a tutto il gruppo. Il valore della squadra è sempre stato buono. Forse all’inizio è mancata un po’ di fortuna in certe situazioni e lì magari patisci un po’ la situazione sotto il profilo mentale. Quando vinci la prima partita diventa tutto più semplice, vincere aiuta a vincere e recuperi la fiducia che sembrava persa”.
Falcone viene anche coccolato dai compagni di reparto più grandi: “Per me è una vera fortuna poter condividere lo spogliatoio con Assenzio e Ancione, che addirittura hanno giocato pure tra i professionisti. Mi insegnano tanto, mi dicono quali movimenti curare, come interpretare la traiettoria del pallone o come dettare i tempi del passaggio. Ma anche il mister mi dà spesso consigli importanti. Sento che sto facendo bene, ma devo continuare a lavorare giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, altrimenti diventa tutto inutile”.